Cerebroleso: cosa significa?

Con il termine “cerebroleso” s’intende una persona che ha subito una lesione celebrale, ed in seguito ad essa ha subito un’alterazione delle funzioni mentali e fisiche. Una lesione del genere può essere di vari tipi, e le soluzioni per cui optare sono differenti, in base a vari fattori.

Le cause

Ci sono diversi motivi per cui un bambino o una persona adulti possono incorrere in un problema del genere. I bambini, possono subire lesioni celebrali alla nascita, soprattutto se è prematura, oppure se sono nati da genitori con gruppo sanguigno Rh, che sono incompatibili. Anche una malattia contagiosa, contratta dalla madre durante la gravidanza, può causare un problema del genere, come la rosolia.

Tra le altre probabili cause, si possono includere: un travaglio inferiore alle due ore o superiore alle diciotto, delle radiografie effettuate nel corso della gestazione, una nascita che sia stata ritardata di proposito o un intervento sul neonato, ancor prima del travaglio, provocato da lacerazioni o malformazioni della placenta. Un’altra causa, della nascita, può essere una caduta dalla culla o dal lettino, in seguito alla quale si possono formare dei coaguli.

A provocare un cerebrolesione negli adulti (ma anche nei bambini e nei ragazzi), per via di:

  • avvelenamenti, provocati da inalazioni di sostanze tossiche, per un periodo prolungato;

  • una pallottola, che attraversa il cervello;

  • un trauma, dovuto a un incidente (nella maggior parte dei casi stradale) o a un colpo in testa;

  • la mancanza di ossigeno per un breve lasso di tempo, in seguito a una rianimazione;

  • un tumore o un inctus;

  • una malattia degenerativa, come il morbo di Parkinson.

Quali sono i sintomi e come si può diagnosticare

I sintomi, a seconda della causa, per una cerebrolesione possono essere diversi, dal ritardo mentale ai problemi psicologici. Per quanto riguarda le funzioni motorie, chi subisce una lesione al cervello rischia una distrofia muscolare.

Alcuni di questi sintomi, possono far pensare ad altre malattie degenerative, e per diagnosticarla il medico deve effettuare degli esami neurologici, un elettroencefalogramma, una risonanza magnetica, ed altri test.

Le terapie

Le terapie per la cerebrolesione possono variare a seconda di cosa le ha causate e dell’età. Nel recupero dei bambini, si ricorre spesso al metodo Doman, che cerca di curare la lesione, sia con l’intervento chirurgico sia con delle tecniche di stimolazione.

Per gli adulti il recupero può essere ancora più difficile, soprattutto se la causa della cerebrolesione è dovuta a un trauma o una malattia. Per le lesioni da trauma, la cura dipende anche dall’entità del danno. Tra i vari rimedi si possono includere gli interventi chirurgici, esercizi di riabilitazione, e farmaci.

La riabilitazione post-intervento, inoltre, comprende due fasi. La prima, definita post-acuta, in cui l’obbiettivo è di riequilibrare i processi metabolici, e la seconda prevede dei reinserimenti graduali del paziente nell’ambiente domestico (e lavorativo). Per la fase post-ospedaliera, si possono richiedere servizi di assistenza alla propria ASL o a delle organizzazioni che operano anche gratuitamente. La durata di questa riabilitazione varia a seconda dell’entità del danno e dalle cause.

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