Fumettista argentino: chi è il più famoso?

Un nome che spicca sicuramente tra i fumettisti argentini, è sicuramente quello di Héctor Oesterheld, scomparso nel 1977, sotto la dittatura militare del suo paese. La sua serie di fumetti più conosciuta, è L’Eternauta, ed in questo articolo si possono trovare informazioni sia sulla sua vita che sulla sua opere.

La biografia

Oesterheld nacque il 23 luglio 1919, a Buenos Aires, in una famiglia di origine spagnola e tedesca. Si laureò in geologia, ma per la sua passione per la letteratura, iniziò a lavorare in questo campo come correttore di bozze, e nel 1949 cominciò a scrivere i suoi primi fumetti.

Nel 1957 fondò l’Editorial Frontera, con suo fratello Jorge, le cui testate, oggi, sono diventate fondamentali per la storia dei fumetti del paese. Oltre a gestire una casa editrice, fece il corrispondente di guerra tra il 1941 e il 1945, e collaborò alla biografia di Ernesto Guevara.

Nel 1977, fu visto per l’ultima volta a La Plata, prelevato da una squadra armata, e sia lui che le sue figlie e suo genero entrarono a far parte della lunga schiera dei desaparecidos argentini.

L’Eternauta

L’opera fumettistica più importante di Oesterheld è sicuramente El Eternauta, italianizzato come L’Eternauta, pubblicato per la prima volta nel 1957. Sebbene appartenesse al genere fantascientifico, già nel 1969 si potevano notare dei riferimenti alla situazione geopolitica dell’Argentina e del Sudamerica, in generale.

La trama è ambientata proprio a Buenos Aires. Oesterheld apre la trama iniziando proprio con se stesso al lavoro, vedendo poi materializzarsi l’Eternauta, ovvero Juan Galvez, che comincia a raccontargli dell’invasione futura di Buenos Aires in un prossimo futuro, da parte degli alieni.

Egli descrive dapprima degli attacchi tramite le comunicazioni radio, e poi con una micidiale nevicata radioattiva, che uccide chiunque venga a contatto con i fiocchi luminosi emanati. Allora, Galvez decise di fuggire per combattere gli alieni. Sebbene abbia combattuto coraggiosamente, l’Eternauta vede la situazione precipitare, e dopo essersi introdotto in un disco volante degli invasori, viaggia con una macchina del tempo per ritrovarsi nel passato. Al termine del racconto, Galvez rivela a Oesterheld la data dell’inizio dell’invasione, che è propria quella del giorno corrente, e si vede la neve radioattiva fioccare dalla finestra.

Per alcuni tratti, si poteva fare della analogie tra l’invasione aliena ed il golpe Jorge Videla, e forse è per questo che il fumettista venne arrestato, facendo, inesorabilmente, la stessa fine di molti dei personaggi, morti durante i combattimenti. Ma come Oesterheld stesso affermava, per bocca di Galvez, Per noi uomini è più dignitoso morire così, combattendo, e lui l’ha fatto con la sua migliore arma, che forse è più difficile da affrontare di una pistola, ovvero la penna.

L’Eternauta, oggi è diventato comunque una pietra miliare per stabilire i canoni del fumetto moderno, del genere fantastico, ed in Italia venne tradotto per la prima volta nel 1977, lo stesso anno in cui il suo autore scomparve.

Leggi anche:

Condividi su: