Indumento dell’antica Venezia: ecco l’elenco completo e le sue caratteristiche

Nel periodo di Carnevale, a Venezia non è insolito indossare indumenti antichi, soprattutto durante i balli, che si possono acquistare anche in mercatini dell’usato. Ma come si chiamano, di preciso, questi abiti? Quali sono le loro caratteristiche?

I capi d’abbigliamento

Tra questi abiti, non si può non includere la mantella veneziana, indossata già dal Seicento. Era costituita da un panno nero, tagliato a vivo e con un’unica cucitura. Se ne potevano distinguere due tipi: quella corta, usata per andare a cavallo, e quella classica, lunga fino ai polpacci. Può essere dotato di un semplice bavero o di un cappuccio, e solitamente si abbina al tricorno.

Il tricorno, il capello con due risvolti, disponibile in vari colori (tradizionalmente nero), era usato inizialmente dal clero spagnolo, nel Cinquecento e nel Seicento. Successivamente, si diffuse prima in Francia e, in seguito, in Italia. E’ disponibile in vari tessuti, ma può risultare scomodo.

A questi due capi di vestiario, si può aggiungere anche il tabarro, un indumento maschile. Ispirato dalle tuniche dei patrizi romani, si diffuse durante il Rinascimento tra la gente comune, ma nell’Ottocento tornò di moda tra i dandy. Oggi se ne producono in diversi tessuti, e sono un prodotto eccellente del Made in Italy.

La bauta

A completare questi indumenti, durante il carnevale, c’è sicuramente la bauta, la classica maschera, che viene associata al tricorno e alla mantella. La particolarità di questa maschera, è il suo labbro superiore, allungato e deformato, che non permette di far riconoscere chi c’è dietro, ma dando la possibilità di bere e mangiare comunque. Il nome di questa maschera, deriva dal verbo tedesco Behüten, che significa “proteggere”.

Chi vuole, può anche optare per la maschera veneziana con becco, che nel Medioevo era usata per proteggersi dalle epidemie, ed il cui naso conteneva diverse sostanze profumate, che allontanavo gli altri odori. Anche se oggi viene usata durante il carnevale, in passato la popolazione ne aveva timore, perché l’associava alla morte.

Parlando delle maschere, non si può non accennare a quella di Pantalone, il cui costume viene indossato ancora oggi, come tutte le altre maschere della Commedia dell’Arte. Ricco mercante di Venezia, anziano e burbero, per la sua avidità è burbero e diffidente nei confronti di chiunque. Il suo costume è composto da un mantello scuro, una blusa, un cappellino floscio e delle calzamaglie rosse, e una maschera nera con un naso adunco. Al fianco ha sempre una borsa di denari ed uno spadino corto. Il suo nome, sempre derivare dal Santo Patrono di Venezia, San Pantaleone, o dalla espressione “pianta-leone”, che indicava l’atto con cui ricchi mercanti e soldati ponevano uno stendardo della città su un terreno conquistato.

I balli di Venezia

Sicuramente, oggi il luogo migliore dove indossare questi abiti è durante uno dei balli del carnevale di Venezia, dove si sfoggiano i vari costumi, ispirati agli indumenti antichi, dai più diversi colori.

Uno dei più esclusivi di questi balli, è sicuramente il “Minuetto al Ridotto“, da prenotare tramite via elettronica. Delle durata di circa quattro ore, con un costo che varia dai 280 ai 320 euro a persona, non è rimborsabile. I suoi balli, comprendono quelli tradizionali di Venezia.

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