I mammiferi: caratteristiche, gestazione e gruppi principali

I mammiferi sono animali vertebrati, come i pesci, gli anfibi, i rettili e gli uccelli. I mammiferi comprendono un folto gruppo di specie molto diverse fra loro, ma che hanno alcune caratteristiche comuni facilmente riconoscibili.

Caratteristiche

  • I mammiferi hanno la pelle ricoperta da peli; ciò li aiuta a mantenere il corpo caldo. Non tutti i mammiferi presentano lo stesso tipo di pelo. La balena quasi non ne ha, mentre è munita di uno strato di grasso situato sotto la pelle che l’aiuta a conservare il calore. Anche noi esseri umani siamo pelosi!
  • I mammiferi sono animali a sangue caldo o endotermi. Sono capaci di produrre calore, usando buona parte dell’energia fornita dal cibo. In questo modo, il corpo mantiene sempre la stessa temperatura, indipendentemente dal clima. I mammiferi utilizzano l’energia ottenuta dagli alimenti per scaldare il corpo quando fa freddo. Inoltre, il pelo aiuta a non disperdere il calore. Quando le temperature sono molto elevate, i mammiferi sudano per abbassare la temperatura del corpo e raffreddarsi. Questa capacità di regolare la temperatura ha permesso ai mammiferi di vivere in luoghi molto differenti. Gli orsi polari, ad esempio, hanno una pelliccia molto spessa e uno strato di grasso che li aiuta a mantenersi caldi. I cammelli, invece, si sono adattati a vivere nel deserto e possono trascorrere molto tempo senza bere acqua.
  • Il corpo dei mammiferi può essere suddiviso in tre parti: testa, tronco ed estremità. Quasi tutti i mammiferi hanno quattro zampe, però alcune specie hanno le pinne, e i pipistrelli presentano le estremità anteriori trasformate in ali.
  • Tutti respirano attraverso i polmoni. I mammiferi acquatici, come le balene e i delfini, non possono respirare sott’acqua, e devono quindi salire a galla ogni tanto a rifornirsi d’aria.
  • I mammiferi dispongono di un sistema nervoso molto più sviluppato degli altri animali.
  • Tutti i mammiferi si riproducono sessualmente attraverso la fecondazione interna, e quasi tutti sono vivipari, perché partoriscono i loro figli già sviluppati.
  • Tutti i mammiferi nutrono i loro cuccioli con il latte. Questo si produce in organi chiamati mammelle o ghiandole mammarie, che si trovano nel petto o nel ventre della madre. Il latte è un alimento molto nutriente. La parola “mammiferi” significa proprio “portatori di mammelle”.

Ci sono circa 4.600 specie di mammiferi. La maggior parte vive sulla terraferma. Tuttavia, ci sono mammiferi acquatici, come i delfini e le balene, e altri che volano, come i pipistrelli.

Il mammifero di maggiori dimensioni è la balena azzurra, che può raggiungere più di 30 metri di lunghezza e un peso di 130 tonnellate. Il mammifero più piccolo è un pipistrello della Thailandia che pesa solo 2 grammi ed è lungo meno di 3 centimetri.

Ci sono mammiferi che vivono molto a lungo. I cavalli possono vivere 20 anni, gli scimpanzé 50, e gli elefanti 60. Gli esseri umani sono i mammiferi con la vita più lunga. Invece, altri mammiferi vivono molto poco. È il caso dei topi o dei toporagni, alcuni dei quali non superano un anno di vita.

Ci sono mammiferi che si nutrono solo di vegetali, e perciò sono detti erbivori. Le mucche, i cavalli, le antilopi, i cervi, le zebre e le giraffe appartengono a questo gruppo e sono muniti di denti piatti per masticare l’erba. Altri mammiferi, come i cani, i leoni, le tigri e i lupi, sono carnivoriQuesti generalmente vanno a caccia per procurarsi il cibo; le iene invece si nutrono di animali già morti. I carnivori più piccoli, come i toporagni, mangiano vermi e insetti. Alcuni mammiferi sono onnivori, perché si alimentano sia di vegetali sia di altri animali. Le volpi, i topi e gli orsi bruni sono onnivori. Noi esseri umani siamo pure onnivori perché mangiamo carne, pesce, verdura e frutta.

Ci sono tre gruppi principali di mammiferi: i monotremi, i marsupiali e i placentati.

  • monotremi e la maggior parte dei mammiferi marsupiali vivono in Australia e nelle isole vicine all’Australia.
  • I monotremi sono un’antico gruppo di mammiferi, di cui oggi rimangono solo l’ornitorinco e l’echidna. Sono gli unici mammiferi che depongono le uova invece di partorire i loro piccoli già sviluppati. Non hanno i capezzoli, quindi i piccoli devono succhiare il sangue direttamente dalla pelle delle mammelle materne.
  • I canguri e i koala sono marsupiali. Quando nascono, i piccoli sono poco sviluppati. Per questo, appena nati, si arrampicano fino a una borsa che la madre ha nella pancia e che è chiamata marsupio. I cuccioli rimangono dentro il marsupio bevendo il latte della madre, fino al loro sviluppo totale.
  • Il gruppo più numeroso di mammiferi è quello dei placentati, al quale apparteniamo anche noi esseri umani. Dopo il concepimento, i mammiferi placentati si sviluppano dentro al corpo materno, un sacco protettivo ricco di fluidi nutritivi. Gli esseri umani trascorrono circa nove mesi nel grembo materno. Il periodo di gestazione varia tra i mammiferi: le giraffe rimangono 14 mesi e mezzo, gli elefanti circa 21 mesi, i cani solo 63 giorni e i topi circa 20 giorni. Molti placentati nascono completamente formati, alcuni sono addirittura in grado di alzarsi e quasi di mettersi a correre!

Ci sono vari gruppi di mammiferi placentati. I primati, i carnivori, i pipistrelli e i cetacei sono alcuni tra i più conosciuti.

  • I carnivori, come i lupi, i leoni o le tigri, sono predatori che cacciano le loro prede. Tutti si nutrono di carne e sono muniti di canini aguzzi e affilati.
  • cetacei, che includono le balene e i delfini, sono mammiferi che vivono nel mare. Le loro estremità anteriori si sono trasformate in pinne e hanno perso le estremità posteriori.
  • pipistrelli sono mammiferi capaci di volare. Sono animali notturni, hanno occhi piccoli e non vedono molto bene. Tuttavia hanno orecchie grandi e strillano mentre volano. Quando c’è un insetto nelle vicinanze, il suono si scontra contro le cose e rimbalza indietro come un eco. Le loro orecchie, in questo modo, possono sapere dove si trova l’insetto e si lanciano con rapidità su di esso.
  • primati, che includono gli scimpanzé, i macachi, gli oranghi, i lemuri, i gorilla e gli esseri umani, possiedono cervelli molto sviluppati. Inoltre hanno cinque dita prensili e il pollice opponibile, che permette di afferrare e di tenere saldamente in mano le cose.

Gestazione

La GESTAZIONE č il periodo di gravidanza in cui un piccolo si sviluppa all’interno del grembo materno prima della nascita.
La gestazione dei mammiferi varia a seconda delle specie: da 8 a 13 giorni per l’opossum, a 600-750 giorni per l’elefante.

Di seguito l’animale ed i giorni di gestazione:

  • balena 305-365
  • cammello 320
  • cane 63
  • castoro 305
  • cavallo 335
  • cervo 240
  • coniglio 29
  • delfino 350
  • foca 300
  • gatto 60
  • gorilla 255
  • leone 110
  • macaco 160
  • mucca 280
  • porcospino 38
  • ratto 23
  • scoiattolo 36
  • topo 21

I Marsupiali

I marsupiali devono il loro nome alla tasca marsupiale che è presente nelle femmine. Questa “tasca” serve a contenere i piccoli, che sono partoriti poco sviluppati e finiscono il loro sviluppo nel marsupio, costantemente attaccati alla mammella (sono mammiferi).

A differenza degli altri mammiferi, i marsupiali non hanno, nella maggior parte, la placenta e possiedono due ossa particolari per sostenere il marsupio. I marsupiali vivono in Australia, in Nuova Guinea e in qualche arcipelago vicino, ma non solo. Infatti, alcune specie vivono in America e resti fossili sono stati ritrovati anche in Europa. Se diciamo “marsupiali” viene subito in mente il canguro, o al massimo il koala, ma in realtà ci sono molti altri marsupiali (circa 250 specie) come per esempio gli opossum, i vombati, i topi marsupiali, i petauri dello zucchero, i diavoli della Tasmania e i bandicoot.

Il canguro

Il canguro è l’animale simbolo dell’Australia, infatti, in questo continente, ci sono 20 milioni di canguri, contro i 17 milioni di abitanti umani! Sono grandi animali bipedi, che possono raggiungere anche i 2 metri d’altezza, senza coda, e possono pesare anche 70 kg. Il canguro ha una crescita continua, vale a dire più è vecchio e più è grande. Per questo, certi canguri possono raggiungere grandi dimensioni.

Raggiungono anche i 18-20 anni di vita. La loro testa è simile a quella di una pecora, con grandi orecchie mobili, per sentire l’avvicinarsi di possibili pericoli o di competitori per il territorio della stessa specie. Un grosso canguro adulto può anche compiere un balzo di ben 9 metri in lunghezza, e correre (sempre saltando) fino a toccare i 48 km/h! Le zampe anteriori hanno 5 dita, quelle posteriori 4, di cui un artiglio che serve per difendersi. Il canguro è un animale “timido”, ma se si sente in pericolo può “tirare di boxe” con le zampe anteriori, mentre con le posteriori può tirare potenti calci.

Gli arti anteriori servono per cibarsi, difendersi e per il grooming (l’atto dello “spulciarsi”). La lunga coda, non prensile, e molto muscolosa, serve da appoggio quando il canguro è fermo e per bilanciarsi nei salti. La pelle è molto resistente e la pelliccia è folta e ruvida, ottima per proteggersi dai raggi del sole. Il colore varia dal grigio all’arancio, e i maschi sono più rossicci delle femmine.

Perchè si muovono a salti? Sembra che abbiano evoluto questo tipo di movimento per difendersi dai predatori, poiché coi salti si privilegia la resistenza e non la velocità (e negli spazi aperti australiani conta di più la resistenza). Il piccolo canguro resta nel marsupio materno almeno fino ai 5 mesi e ne esce tra i 6 e i 10 mesi, ma poi vive accanto alla madre fino a 12-18 mesi di vita. A questo punto il piccolo è indipendente e a circa 2 anni, è maturo sessualmente.

Perchè si chiamano canguri? Perchè quando ai tempi delle prime esplorazioni del continente da parte di Cook, questi chiese gli indigeni qual’era il nome di questi animali. Gli indigeni, non capendo, dicevano “can-gu-ru” che vuol dire “NON CAPISCO”. Da quel momento in poi, per un problema di comunicazione, questi strani animali furono chiamati “canguri”. I canguri non riescono a camminare all’indietro. Solo le specie arboricole riescono (ma è ben raro vederglielo fare). Inoltre, saltare rende più semplice il muoversi fra i cespugli.

I canguri sono erbivori e mangiano piante che normalmente sono scartate da altri animali. Hanno bisogno di bere, ma lo fanno raramente e perdono pochissima acqua, se durante la corsa stanno per sudare, si fermano per un po’ e poi ripartono. Sono animali notturni, e di giorno preferiscono riposare sotto gli alberi. Il marsupio si apre anteriormente ed è molto capiente, ma ci sta solo un cucciolo per volta.

Il diavolo della Tasmania

Il diavolo della Tasmania, o diavolo orsino, è un marsupiale solitario che vive nelle foreste d’eucalipto in Tasmania. Questi animali sono i più grandi marsupiali carnivori esistenti e sono in cima alla catena alimentare nelle zone in cui vivono. Sono animali protetti a causa della loro continua diminuzione, un tempo si trovavano su tutto il territorio australiano, ma sono stati eliminati dai dingo (cani selvaggi). Il diavolo della Tasmania è un animale notturno (più attivo di notte). Durante il giorno si ritira nella sua tana, in un cunicolo o nel cavo di un albero.

Vive circa 8 anni allo stato selvatico. I diavoli della Tasmania fanno molto rumore, strillano, sbuffano e ringhiano, e da ciò deriva il loro nome. Il diavolo della Tasmania è lungo da 50 a 80 cm e pesa da 6 a 10 Kg. La femmina è più piccola del maschio. La pelliccia è nera con macchie bianche sul collo, sulle spalle e sulla schiena. Il diavolo della Tasmania ha delle mascelle potenti e che possono rompere le ossa delle prede, molto più forti delle mascelle del cane, ma non è un grande pericolo per l’uomo perché è grande solo quanto un cane di media taglia. Ha una grande testa, grandi denti, un corpo corto e tozzo e una coda pelosa, lunga circa 25 centimetri.

Non è un corridore molto veloce. Quando è eccitato, gli orecchi, in genere rosa pallido, diventano di un vivace rosso porpora.
Il diavolo della Tasmania mangia praticamente tutto. Preferisce le carogne (la carne marcia che trova), e mangia persino la pelliccia. E’ anche un predatore, mangia i wallaby, i canguri, i vombati, le lucertole, i serpenti, le rane, gli uccelli e le uova. Le femmine, a partire dai 2 anni di età, nei mesi di maggio giugno, danno alla luce da 3 a 4 minuscoli cuccioli ciechi che rimangono nel marsupio posteriore per circa 4 mesi. Il marsupio è posteriore per non far entrare sporcizia e terra quando la madre scava.

Monotremi

I monotremi sono generalmente conosciuti per le loro caratteristiche primitive. Tali animali sono infatti ovipari e non vivipari come tutti gli altri mammiferi. Il loro sistema di riproduzione è infatti simile a quello di rettili e uccelli: depongono uova e le uova possono essere incubate in un nido, come nel caso dell’ornitorinco, oppure in una speciale borsa cutanea, come nel caso dell’echidna. Inoltre, le ghiandole mammarie dei monotremi non sono organizzate in vere mammelle.

La temperatura del corpo è minore di quella degli altri mammiferi (circa 32 °C), e solitamente viene diminuita per risparmiare energia. Negli adulti i denti sono assenti: il muso termina con una sorta di becco. Le zampe sono poste lateralmente al corpo (come nei rettili), piuttosto che sotto di esso (come nei mammiferi). Nel cervello (che è invece molto diverso da quello dei rettili e molto simile a quello dei marsupiali) non è presente il corpo calloso, cioè l’insieme delle connessioni nervose che collegano i due emisferi cerebrali. Il canale intestinale e le vie urogenitali sboccano in una cloaca con un’unica apertura verso l’esterno; da qui il nome monotremi (dal greco monos, unica, e thremos, apertura).

L’ornitorinco

L’ornitorinco è di origine australiana, e i primi coloni che giunsero in quei luoghi gli dettero il nome di «talpa acquatica» per la sua somiglianza con questo animale; benché la forma del suo corpo ricordi anche quella del castoro e quella della lontra : infatti possiede una coda appiattita a forma di spatola interamente coperta di peli negli animali giovani e nuda inferiormente nelle forme adulte. La pelliccia dell’ornitorinco è formata da uno strato lanoso e impermeabile, e da uno setoloso che protegge, a sua volta, quello lanoso. Le cinque dita dei piedi che si dipartono da zampe molto corte, sono collegate tra di loro da una membrana natatoria, utile sia per scavare che per nuotare. Gli ornitorinchi vivono sulle rive dei fiumi in tane costituite da gallerie scavate dagli animali stessi, lunghe circa 6 metri. Solitamente le tane hanno due entrate una rivolta alla superficie dell’acqua, l’altra posta circa un metro al di sopra.

L’echidna

L’echidna è detta anche istrice per gli aculei che la ricoprono quasi interamente: come il riccio , quando si sente minacciata si appallottola, oppure scava una piccola buca dove si introduce per riparare le parti molli del suo corpo, situate in posizione inferiore. Il becco è cilindrico e la lingua, sottile e vermiforme, può essere spinta all’esterno; in generale, l’echidna si nutre di larve e di piccoli insetti, ma non disdegna, tuttavia, lambire i resti dei cadaveri di altri animali. Essendo un animale dalle abitudini notturne, di giorno vive nascosta, in tane scavate tra le radici degli alberi; di notte invece va a caccia di cibo, fiutando, e se necessario scavando, ogni crepa del terreno che riveli la presenza di formiche, vermi o termiti.

Esteriormente l’echidna è molto simile nei due sessi a parte lo sperone corneo posseduto solo dal maschio; la femmina partorisce i suoi piccoli in dicembre e li allatta per un lungo periodo di tempo. L’habitat naturale dell’echidna si trova in Australia, e precisamente nella regione del Nuovo Galles del Sud e della Nuova Olanda sud-orientale: preferibilmente questo animale vive in regioni montuose, giungendo anche a 1.000 metri di altitudine.

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