Nolde pittore: i suoi dipinti, la sua biografia ed altre curiosità del noto impressionista

Emil Nolde è stato un pittore impressionista, vissuto tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento, ed egli stesso si definiva “un copista della propria immagine”, perché sapeva tradurre le immagini partorite dalla sua mente in dipinti. Ma qual’è la sua biografia e i suoi dipinti più noti?

La biografia

Emil Nolde, il cui nome vero era Emil Hansen, prende il suo nome d’arte dalla piccola città tedesca in cui è nato, a confine con la Danimarca, nel 1867. All’età di diciassette anni, Nolde cominciò a lavorare in un mobilificio, così da diventare illustratore ed intagliatore.

Nel 1892, cominciò ad insegnare in Svizzera, nella Scuola d’arte industriale di San Gallo, e dal 1897 cominciò a viaggiare per la Germania. In questo lasso di tempo si interesso all’arte egizia ed assira, nonché alle opere di pittori come Goya, Manet e Rembrandt. Fu allora che cominciò a dipingere su tele figure umane, dall’aspetto grottesco e semplice.

Solo nel 1904 il suo stile iniziò ad avvicinarsi all’impressionismo e all’espressionismo, usando colori intensi. Sempre in questo periodo, cominciò a fare amicizia con altri pittori tedeschi, avvicinandosi anche alle Secessione berlinese. La sua pittura cominciò a diventare più drammatica e mistica tra il 1909 ed il 1911, dopo aver superato una malattia ed aver visto l’arte di van Gogh ed Ensor. Nel 1913 e nel 1914, fece diversi viaggi, in paesi come la Russia, la Cina, il Giappone e la Nuova Guinea, dove si interessò all’arte decorativa primitiva.

Esso fu anche un sostenitore del Partito operaio nazionalsocialista dei primi anni venti, esprimendo opinione antisemite, ma dopo alcuni anni si dovette ricredere, perché il partito nazista gli vietò di lavorare, in quanto la sua era considerata un’arte modernista degenerata, e fu costretto a dipingere con toni più pacati.

Morì nel 1956, a Seebüll (nord della Germania) e le sue opere vennero riscoperte e valutate nuovamente solo dopo la seconda guerra mondiale. Oggi è considerato uno dei più importanti esponenti dell’espressionismo.

Le sue opere più importanti

Una tra le opere più note di Nolde, è Gli Orafi, un suo dipinto su tela, del 1919, in cui sono rappresentati due uomini con la barba, a mezzo busto (per l’appunto due orafi), il cui incarnato è realizzato con colori come rosa e viola, e gli occhi azzurri di uno dei due, gli conferiscono un’aria inquietante. In una sua lettera, parlando di questo quadro, Nolde dichiarò: Desidero che la mia opera scaturisca dalla materia, come nella natura la pianta cresce dal terreno che le è più adatto”.

Non meno inquietante era La mise au tombeau, ovvero la Deposizione di Cristo, un’altra sua opera del 1915, che lui stesso definì una delle sue opere più belle, in cui Gesù, fatto scendere della croce, viene sorretto Giovanni, Giuseppe di Arimatea e Nicodemo, in cui i colori predominanti sono il blu e il giallo, e le espressioni dei tre sembrano proprio di dolore.

Più rilassanti, tuttavia, sono gli acquerelli e i dipinti che hanno per soggetto la natura, mentre le figure umane sembrano sempre una sorta di caricatura. Il suo stile, comunque, rimane sempre libero e sconvolgente, soprattutto per via di alcuni colori che predominano in diverse scene.

Leggi anche:

Condividi su: