Come iniziare con serenità il viaggio dell’allattamento al seno

Quando una neo mamma vuole allattare, si trova spesso davanti diversi ostacoli, alcuni dei quali difficili da gestire. La buona notizia è che si possono, in parte, prevedere. Per iniziare con serenità il viaggio dell’allattamento al seno, fondamentale per il benessere del bambino e consigliato come forma di nutrizione esclusiva per i primi sei mesi – fino ai due anni, integrando con l’alimentazione complementare, si può andare avanti e proseguire anche oltre se mamma e bambino lo desiderano – è innanzitutto opportuno farsi supportare da un’ostetrica.

Anche se il neonato ha un ottimo riflesso di suzione, può essere utile imparare posizioni per allattare che favoriscono l’attacco profondo al capezzolo. C’è la classica posizione a culla, che insegnano in ospedale, così come quella a rugby, ma non solo. La posizione del biological nurturing, molto simile a quella che utilizzano i primati per allattare i loro cuccioli, prevede appunto un attacco profondo e vede il piccolo seduto sulle gambe della mamma, che gli sorregge il collo in quanto, come ben si sa, i neonati non sono in grado di farlo da soli e con l’altra mano gli porge il seno.

Questa posizione prevede delle varianti, da adottare nei casi in cui la mamma è stanca. In cosa consistono? Semplicemente nel passaggio da una posizione seduta a una semisdraiata. Proseguendo con l’elenco degli aspetti a cui fare attenzione per avviare al meglio l’allattamento, un doveroso cenno va dedicato all’utilizzo del tiralatte, strumento che non va mai approcciato con il fai da te. Il rischio, così facendo, è quello di stimolare troppo la mammella – di fatto, il risultato è quello che si ottiene quando si attacca il neonato – aprendo la strada a problematiche fastidiose come gli ingorghi e le mastiti.

Come affrontare i problemi di suzione

In molti casi, ci si può accorgere che il bambino ha dei problemi di suzione e che, attaccandosi, provoca dolore alla mamma. Davanti a queste situazioni, bisogna mettere da parte pensieri come “Può capitare, tanto siamo all’inizio”.

Il dolore durante l’allattamento non è normale, anche durante i primi giorni. Alla luce di ciò, è consigliabile rivolgersi a un professionista come l’osteopata.

Questa figura, presente anche negli ospedali, spesso in veste di volontario, approccia le situazioni di difficoltà nella suzione con manipolazioni mirate a risolvere eventuali contratture muscolari a livello della mandibola. A provocare queste ultime contribuiscono diversi fattori. Nell’elenco è possibile includere le posizioni assunte nell’utero, così come i parti operativi con l’impiego di strumenti come la ventosa.

Che dieta seguire?

Quando si avvia l’allattamento, è naturale chiedersi quale dieta seguire. La risposta è molto semplice: la stessa che si segue normalmente, a patto che sia varia e salutare. Essenziale è ovviamente tenere in considerazione le condizioni generali di salute, così da farsi stilare eventualmente un piano personalizzato, evitando il fai da te con gli integratori.

Questi ultimi vanno presi a fronte di evenienze specifiche, come per esempio il binomio ipotiroidismo e allattamento (qui un approfondimento sul tema). In tali frangenti, può essere utile procedere alla supplementazione dello iodio.

Cosa dire, invece, in merito all’alcol? Che non è consentito quando si allatta. Nei casi in cui non si può fare a meno di consumarlo – ciò capita, per esempio, in momenti di convivialità come le feste – è bene aspettare almeno tre ore prima di attaccare il bambino al seno.

Quali indumenti indossare?

Durante l’allattamento è bene indossare indumenti, biancheria intima soprattutto, realizzati con fibre naturali e lavarli ad alte temperature.

Si scongiura così il rischio di candida al capezzolo, una problematica che può rendere le poppate estremamente dolorose. Per fortuna, si risolve in poco tempo e ricorrendo a farmaci antifungini da applicare localmente. Va trattato anche il neonato e, nei casi in cui la candida è presente a livello genitale, pure il partner.

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