Rabat: che cosa c’è da vedere nella capitale del Marocco?

Quando si pensa a una città del Marocco, molti avranno in mente Casablanca, resa celebre per l’omonima pellicola del 1942, ma la capitale del paese è Rabat, i cui primi insediamenti risalgono al XII secolo. Ma cosa c’è da vedere, in questa città?

La sua storia e il suo sviluppo

L’anno ufficiale della fondazione di questa città è il 1150, quando il califfo almohade ‛Abd al-Mù’min ne edificò la cittadella. Nel corso degli anni, la città si sviluppò sempre di più e nel 1609, fu meta di moriscos alla ricerca di rifugio, dopo l’espulsione dalla Spagna da parte di Filippo II, che gli diede una nuova spinta nel diventare più grande.

Essa divenne capitale del Marocco nel 1912, prima ancora dell’indipendenza del paese, avvenuta nel 1956. Oggi, la città promuove diversi progetti culturali ed il settore turistico è sempre in crescita.

Che cosa fare e vedere

Rabat non può mancare come meta, se si desidera conoscere meglio la cultura del Marocco, e tra i siti da vedere, non possono mancare:

  • la Torre di Hassan, simbolo della città, ed è un minareto con una grande moschea, edificata per volere del sultano Yacoub al-Mansour, completa di 360 colonne che sorreggono il tetto. Salendo sulla cima della torre, si può ammirare sia la città che la vicina Salé;
  • il mausoleo di Mohammed V, il primo re del Marocco, ma è anche la tomba del sultano Hassan II e del principe Moulay Abdallah, ed è da ammirare per i suoi gessi, i suoi marmi, i bronzi lavorati e i legni dipinti;
  • la Kasba degli Oudaia, quartiere situato in una posizione che permette di ammirare l’oceano, e si contraddistingue per le sue pareti bianche ed azzurre;
  • Chellah, l’antica città di Sala, a due chilometri dal centro della città, dove si trovano resti del passaggio degli antichi romani, come l’arco di trionfo;
  • il palazzo reale, un complesso realizzato in stile islamico e di cui solo alcune parti sono aperte al pubblico;
  • la Medina di Rabat, situata tra il mare ed il fiume, in cui si trovano edifici bianchi, negozi e caffè;
  • il Museo Archeologico, uno dei più grandi musei del Marocco, che ospita numerosi reperti, tra cui i bronzi di Banasa e Lixus o la statua di marmo di Tolomeo;
  • i giardini Andalusi, che ospita oltre 650 specie vegetali usati nella Spagna musulmana.

Chi desidera provare le specialità locali, può trovare diversi ristoranti in cui trovare piatti tipici, come cous cous, vero e proprio simbolo della cucina marocchina, il tajine, un piatto di carne o pesce cotti in umido in un piatto di terracotta, la pastilla, una sorta di torta salata con carni, cipolle e spezie, o i corni di gazzella, dei dolci tipici, composti da mandorle e nocciole aromatizzate con acqua di rose.

Per raggiungere Rabat si può ricorrere all’aereo, il cui costo, partendo dall’Italia, sembra aggirarsi tra i 45 e i 48 euro come minimo (a seconda della compagnia con cui si viaggia), ed è bene visitarla tra i mesi di aprile e novembre, tenendo presente che la temperatura raggiunge i 29° C in agosto. Sembra che il clima sia perfetto tra i mesi di maggio e luglio.

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