Come avviare una coltivazione di bambù

I bambù fanno sempre pensare alle foreste della Cina, dove dimorano anche i panda (che si nutrono di queste piante), e c’è chi vuole avviarne una coltivazione sia per il giardino di casa, sia come attività commerciali.

I tipi di bambù

Prima di iniziare a coltivarli, è bene sapere quali sono i tipi di bambù e capire quali possono essere adatti all’uso che se ne vuole fare. Essenzialmente, se ne possono distinguere tre tipi:

  • le canne di bambù, che non vengono coltivate per i giardini;
  • il bambù rampicante, i cui rizomi sono esterni, e non diventa invasivo;
  • il bambù a mazzo, che sono i più diffusi, in quanto crescono agglomerati.

Nella scelta del bambù da coltivare, bisogna tenere conto anche del clima, perché l’habitat della maggior parte di queste piante è di tipo tropicale. Si dovrebbe, inoltre, piantare in una zona del proprio giardino o del proprio terreno esposta al sole, e la terra deve essere argillosa, composta per due quinti di sabbia, un quinto di argilla ed altri due quinti di limo. I terreni umidi e rocciosi sono da evitare.

Attorno al terreno coltivato, andrà costruito un recinto, perché protegga la coltivazione dal vento e i bambù si diffonda in aree diverse. Infatti, questa pianta può influire sulla biodiversità della zona.

Come piantarlo e curarlo

I semi andranno piantati in primavera, in modo che abbiano tutto il tempo di mettere radici, prima dell’inverno. Inizialmente, si possono piantare nei vasetti di plastica, scavando nel terreno delle piccole buche, profonde dai due e mezzo ai cinque centimetri. Vi andrà un seme per buca, e una volta coperto deve essere annaffiato.

Si dovrà fare il trapianto, dopo tre o quattro mesi, dopo che il bambù avrà cominciato a germogliare (devono passare almeno dieci giorni, dopo che saranno spuntate le prime piante). Si dovranno piantare distanza di un o un centimetro e mezzo.

Per curarlo al meglio si dovrà annaffiare regolarmente, soprattutto nei periodi più caldi. Il terreno andrebbe concimato prima del trapianto, con un composto (preferibilmente naturale) che abbia i nutrienti necessari.

Dopo la coltivazione nel terreno, si potrà distribuire il pacciame, per tenere sotto controllo la sua crescita. Una volta che le piante saranno cresciute, bisognerà sfoltirle all’occasione, rimuovendo i rami più vecchi. Come tutte le piante, il bambù potrà venire colpito da funghi e batteri, che potrebbero provocare delle malattie, e si dovranno distribuire anche dei prodotti che li combattano. I germogli del bambù, usati anche cucina, potranno venire raccolti dopo due mesi dal loro trapianto.

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