Ecco la circolare del Viminale per aumentare i controlli sui negozi di cannabis legale

Si temeva la chiusura di tutti i negozi di vendita di cannabis in Italia ma non è stato propriamente così. La circolare diffusa il 9 maggio dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini prevede solo: più sicurezza, più controlli, tante ispezioni ma nessuna chiusura.

Una vera e propria sorpresa insomma, date le ultime dichiarazioni del leader della Lega che lasciavano trasparire una chiusura netta di ogni negozio di commercializzazione di cannabis legale.

Ma cosa dice la circolare nello specifico? Scopriamolo.

La circolare diramata dal Viminale e firmata dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi si basa su tre punti fondamentali:

  • Maggiori controlli;
  • Verifica possesso delle obbligatorie certificazioni del negozio di vendita di cannabis legale;
  • No all’apertura in punti a rischio delle città.

Per quanto concerne il primo punto, il Ministero degli Interni promette maggiori controlli verso tutti i negozi di cannabis sparsi in giro per l’Italia. Si chiede alle forze dell’ordine di controllare l’eventuale vendita di infiorescenze, in quantità significative da un punto di vista stupefacente. L’obiettivo, infatti, è proteggere la salute del cittadino e garantire un ordine pubblico.

Per quanto riguarda il punto 2, il Viminale chiede controlli a tappeto per quanto concerne il possesso di tutte le certificazioni necessarie per vendere cannabis light. Si parla, quindi, di controlli relativi all’igiene, impiantistica, agibilità, sicurezza e così via. Al fine di chiudere tutti i negozi che invece non sono in regola con le normative.

Nel terzo punto, invece, si cerca di contenere l’apertura di punti vendita di cannabis in punti sensibili delle città. In altri termini, si vieta l’apertura a ridosso di parchi pubblici, scuole, ospedali, centri sportivi. Insomma, non deve esser presente nessun negozio di cannabis nelle vicinanze di centri di aggregazioni giovanili. L’obiettivo è proprio quello di non stimolare l’acquisto della marijuana legale al soggetto più esposto al rischio droga: l’adolescente.

Cos’è la cannabis Light?

Per cannabis light si intende un tipo di cannabis legale con percentuale di THC inferiore allo 0,6%, se coltivata. Questo basso contenuto di tetraidrocannabinolo, infatti, non provoca alterazioni o anomalie neurologiche, bensì un senso di calma e di rilassatezza. Tra le altre cose, questo tipo di sostanza, oltre ad essere utilizzato come farmaco negli ospedali, è alla base anche della produzione di una serie di oggetti. Si parla, ad esempio, di capi di abbigliamento, cosmetici, materiali edili e via dicendo.

In Italia, non c’è una legge che promuove la vendita della marijuana legale ma non esiste nemmeno una che la vieta. Ciò che è certo è che non può essere venduta cannabis legale con THC superiore allo 0.2%.

E per gli e-commerce?

La marijuana legale non è solo venduta all’interno di negozi fisici, bensì anche attraverso e-commerce. È chiaro che anche questi devono essere totalmente in regola con le normative vigenti in Italia. E numerosi portali di commercio elettronico, come Justbob, hanno deciso proprio appoggiare e rispettare tutte le regole promosse nel nostro Paese.

Alcune di queste sono:

  • Certificato di provenienza: la cannabis che si decide di vendere online deve possedere sempre un certificato che ne indichi la sicura provenienza e la qualità delle sementi;
  • Certificato che attesti il livello di THC: come detto, in Italia è possibile vendere cannabis legale con livello di THC non superiore allo 0,2%. Per questo è fondamentale possedere un certificato che attesti in modo concreto la sua quantità di presenza;
  • Sulle confezioni deve esserci scritto il lotto di provenienza e tutte le avvertenze necessarie per il consumo. Tra questi, il divieto di vendita ai minori di 18 anni, gli usi consentiti secondo la Legge 242/2016 e che il prodotto non è destinato al consumo umano. Oltre che non adatto alla combustione.

Leggi anche:

Condividi su: