Friedman economista: chi era? Cosa si sa della sua vita?

Tra i molti economisti da ricordare c’è sicuramente lo statunitense Milton Friedman, uno degli esponenti principali della scuola di Chicago, che oltre ad aver vinto un premio Nobel per l’economia, fu anche il fondatore del pensiero monetarista. Ma cosa si sa della vita di questo economista? Perché il monetarismo fu così importante?

La sua biografia

Milton Friedman nacque il 31 luglio 1912 a Brooklyn, New York, da due ebrei immigrati in una zona dell’Ucraina, che fecero di mestieri i droghiere. Friedman si Si diplomò a soli sedici anni, per laurearsi poi alla Rutgers University nel 1932. Gli venne offerta dopo una borsa di studio all’Università di Chicago, e vi si laureò nel 1933. Fu in quel periodo che conobbe altri economisti e la sua futura moglie, Rose Director, da cui ebbe due figli.

Andò anche alla Columbia University, per poi tornare a Chicago e lavorare come assistente dell’economista Henry Schultz. Nel corso degli anni divenne uno dei principali esponenti del pensiero liberare e del libero mercato. Oltre ad aver formulato la teoria monetaria insieme ad altri, scrisse diversi libri. Le sue teorie influenzarono fortemente anche la politica di Ronald Reagan e Margaret Thatcher, negli anni Ottanta, ed ebbe anche un ruolo nello spingere il governo statunitense ad abolire il servizio militare. Anche in Italia le sue idee influenzarono dei movimenti politici di minoranza, tra cui Forza Italia e i Radicali. Controverso e criticato fu il suo rapporto con il regime di Pinochet in Cile.

Vinse il Premio Nobel per l’Economia nel 1976, e dodici anni dopo gli fu conferita la Medaglia presidenziale della libertà, onorificenza prestigiosa che gli fu data da Reagan. Si oppose alle guerre del Golfo e dell’Iraq, e nel 2005 fu il primo firmatario di un appello sottoscritto da cinquecento statunitensi che denunciava i costi enormi sul proibizioni della mariujana e fu a favore dei diritti LGBT. Sulla questione delle droghe, affermò: “Se le droghe fossero state depenalizzate diciassette anni fa, il crack non sarebbe mai stato inventato. Invece è stato creato perché l’alto costo delle droghe ha reso proficuo fornirne una più economica”. Morì d’infarto il 16 novembre 2006, a San Francisco.

Il monetarismo

Friedman diede un grande contributo alla teoria economica per quanto riguarda la quantità della moneta e del consumo, rielaborando il concetto di tasso naturale di disoccupazione. Per Friedman l’inflazione è solo un fenomeno monetario e a lungo andare non è utile per rimediare alla disoccupazione. Nel 1970, su questo punto, sosteneva che “l’inflazione è sempre e comunque un fenomeno monetario nel senso che è e può soltanto esser prodotto esclusivamente da un aumento più rapido della quantità di moneta che della produzione. (…) Un tasso stabile di crescita monetaria ad un livello moderato può creare una struttura nella quale un paese può avere poca inflazione e molta crescita. Ciò non produrrà la stabilità perfetta; non produrrà il paradiso sulla terra; ma può dare un importante contributo ad una stabile società economica”.

Tuttavia, la teoria di Friedman non ha avuto solo risvolti positivi: egli non fece una distinzione troppo netta tra mercato e Stato, e quest’ultimo finì con il diventare nemico del mercato. Sottovalutò, inoltre, i prerequisiti istituzionali dei mercati. I governi, secondo lui, dovevano investire su comunicazione e reti di trasporto, controbilanciando l’informazione e la disparità del potere contrattuale delle due parti.

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