Quando è indicata la protesi totale del ginocchio

Se il tuo ginocchio è gravemente danneggiato dall’artrosi in tutte le sue parti, sicuramente avvertirai delle difficoltà anche solo camminando o salendo le scale, e un dolore continuo anche a riposo. In questi casi i trattamenti non chirurgici sembrano non essere efficaci ed è necessario prendere in considerazione l’utilizzo di una protesi totale del ginocchio.

Secondo quando consigliato dagli specialisti, come il Dott. Michele Massaro, specializzato in protesi monocompartimentale e totale del ginocchio di tipo mini invasivo, l’intervento di protesi totale del ginocchio sembra essere sicuro, in quanto può aiutare ad eliminare il dolore ed a correggere anche eventuali deformità della gamba.

A seguito di questo intervento sarà possibile, dopo un’opportuna riabilitazione, riprendere la vita di tutti i giorni e le normali attività. Scopriamo insieme al Dott. Massaro in cosa consiste l’intervento di protesi totale al ginocchio e quando viene consigliato.

Storia della protesi totale del ginocchio

Le prime protesi totali del ginocchio vennero impiantate nel 1968. Durante il passare degli anni, i materiali chirurgici sono stati migliorati e le tecniche protesiche hanno aumentato la loro efficacia in questa tipologia di intervento. Oggi viene considerato un intervento sicuro, tanto che in Italia ogni anno è aumentato considerevolmente il numero degli impianti.

I costanti miglioramenti delle tecniche di intervento possono aiutare a migliorare la vita del paziente, riducendo anche i tempi della degenza e il ritorno alle normali attività quotidiane. Secondo quanto spiegato dal Dott. Massaro una delle tecniche più innovative è senz’altro la tecnica della mini invasività.

Caratteristiche di una protesi

Quando viene impiantata una protesi, il cui disegno può variare a seconda dell’azienda che la realizza, è importante sapere ciò che succede e secondo quanto viene spiegato dal Dott. Massaro, specializzato in questa tipologia di interventi, se viene impiantata una protesi al ginocchio:

  • di tipo tradizionale vengono asportati entrambi i legamenti crociati;
  • può essere asportato il solo legamento crociato anteriore;
  • possono essere conservati entrambi i legamenti crociati.

Quando è necessaria l’operazione chirurgica?

Secondo quanto spiegato dal Dott. Massaro non esiste un’età ideale per sottoporsi all’intervento di protesi al ginocchio, ciò vuol dire che può essere impiantata una protesi sia in una persona giovane che in un over 80, in quanto tutto dipende dalle condizioni della propria articolazione.

Durante la visita, il chirurgo specialista può proporre una protesi monocompartimentale del ginocchio piuttosto che una protesi totale. Una protesi viene impiantata quando il paziente ne sente la necessità e desidera migliorare la qualità della propria vita. Due sono i fattori che spingono a decidere se sia il caso di effettuare l’operazione o meno: il dolore e la limitazione dei movimenti provocata dall’artrosi alle ginocchia.

Il momento di operare potrebbe giungere già intorno ai 30-40 anni di età, anche se in casi rari. Potrebbe essere il caso di pazienti che hanno subito gravi traumi o di soggetti con forme aggressive di artrite reumatoide. Di solito, il paziente con gonartrosi che si sottopone a un intervento chirurgico per impiantare una protesi ha tra i 45 e i 90 anni di età. Prima di decidere se sottoporsi all’intervento è necessario sottoporsi a una visita in cui verrà valutata dallo specialista: la situazione generale, lo stato di salute del paziente e l’effettiva funzionalità del ginocchio.

Inoltre, sarà richiesto al paziente di verificare gli accertamenti effettuati come lastre o risonanza magnetica e potrebbero essere prescritti, se necessari, ulteriori esami come radiografie al ginocchio in posizioni particolari. Se alla luce di tutto ciò, lo specialista dovesse ritenere necessario operare, spiegherà il tipo di intervento e cosa fare dettagliatamente.

Approccio mini invasivo: che cos’è?

Dopo avere illustrato tutte le fasi che possono precedere un intervento di protesi totale del ginocchio, passiamo all’approccio mini invasivo, secondo quanto spiegato dal Dott. Massaro. I possibili vantaggi della protesi totale mini invasiva del ginocchio possono essere molteplici. In particolare:

  • minore danno dei tessuti molli;
  • maggiore conservazione dei tessuti molli, in particolare dei legamenti crociati;
  • velocità di recupero;
  • minore dolore;
  • velocità nel ritorno alle normali attività quotidiane.

Prima ancora di sottoporsi a un intervento chirurgico è necessaria la fase di preparazione, il “planning pre-operatorio”, che prevede lo studio radiografico specifico delle ginocchia, l’utilizzo di programmi computerizzati che possano esaminare le radiografie effettuate per lo studio del ginocchio e che consentano di stabilire cosa sarà necessario per ottenere un ottimo risultato finale.

Perché può essere importante conservare i legamenti crociati durante l’operazione?

Un aspetto fondamentale nel corso di un’operazione al ginocchio, riguarda la conservazione di entrambi i legamenti crociati. Con la protesi mini invasiva, fino a qualche anno fa, era possibile conservare solamente il legamento crociato posteriore. Recentemente, è stata introdotta la possibilità, grazie a nuove protesi totali, di conservare entrambi i legamenti crociati con notevoli vantaggi per la capacità del paziente di percepire e riconoscere la propria posizione del corpo nello spazio e quindi, lo stato di contrazione dei muscoli.

Le protesi totali al ginocchio prevedono il sacrifico dei legamenti crociati, che può essere una delle cause di un’eccessiva mobilità anteriore della tibia rispetto il femore nel corso della flessione. Lo studio analitico del cammino dei pazienti, con protesi di ginocchio senza conservazione dei legamenti crociati, ha dimostrato come sia in fase di salita che di discesa si possa percepire una sensazione di leggera instabilità del ginocchio provocata proprio dalla mancanza dei crociati.

Conservare nel corso dell’operazione i legamenti crociati, anche solo quello posteriore, permette al ginocchio di sentire sensazioni simili a quelle di un ginocchio normale e rende l’impianto della protesi totale un intervento lievemente più invasivo rispetto quello di una protesi bi-monocompartimentale.

Il decorso post-operatorio

Al termine dell’intervento di protesi totale del ginocchio, il paziente viene tenuto in osservazione presso la “recovery room”, in attesa che finisca l’effetto dell’anestesia e dei farmaci sedativi.

Questo sangue verrà successivamente filtrato e reinfuso dopo un paio di ore per ridurre al minimo eventuali perdite ematiche. Un infermiere controllerà costantemente i parametri vitali e il medico della recovery room deciderà quando il paziente sarà pronto per tornare in camera.

La riabilitazione

Il recupero della funzionalità del ginocchio avverrà progressivamente nei giorni successivi, dove il paziente verrà assistito da un’equipe di fisioterapisti che lo aiuteranno nella ripresa della deambulazione e del progressivo recupero dell’articolarità.

Seguendo il percorso di riabilitazione, le dimissioni avverranno nel giro di 4-5 giorni dall’operazione. In caso contrario, al terzo giorno post-operatorio il paziente verrà spostato nel reparto di riabilitazione, dove proseguirà la fisioterapia per poi essere dimesso entro 10-12 giorni. Ovviamente si tratta di indicazioni generiche che vengono valutate dal chirurgo e dall’equipe medica a seconda del caso specifico.

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