Rospo smeraldino: cosa mangia? E’ velenoso?

La famiglia dei Bufonidi, ovvero dei rospi, comprende più di cinquecento specie, e tra questi vi è il rospo smeraldino, che si differenzia per le sue chiazze verdi. Questa specie è protetta dalla convenzione di Berna, che si occupa di salvaguardare la fauna minore, in quanto gli insediamenti umani minacciano il loro habitat naturale.

Habitat, caratteristiche ed alimentazione

Questi rospi sono più piccolo di quelli comuni, e non superano i dieci centimetri. Possono essere di colore bianco o marrone, ma tutti presentano delle chiazze di un verde smeraldo.

Dopo il risveglio dal letargo invernale, in primavera, per questi anfibi inizia la stagione degli accoppiamenti (che può durare anche fino all’inizio dell’estate), e i maschi si avvicinano a pozzi d’acqua e stagni per cercarsi una compagna, e ad emettere un suono, che sembra un richiamo d’amore. A differenza del rospo comune, quello smeraldino può restare anche due mesi in acqua, a fare il suo canto d’amore. Una volta scelta, si aggrappano alle sue ascelle, iniziando così l’atto riproduttivo. Dopodiché la femmina, che è più grande dei maschi, depone in acqua una sorta di cordone gelatinoso, contenente 13.000 piccole uova, di colore nero, ed il maschio le feconda. La loro schiusa avviene dopo una settimana.

I giri che ne escono, non sono più lunghi di quattro centimetri di mezzo e il colore è grigio-marrone. Le zampe dovrebbero cominciare a spuntare loro dopo un mese o due, a seconda della temperatura dell’acqua. Infatti, più è calda, più veloce sarà la metamorfosi.

Come gli altri rospi, questo bufo si muove principalmente di notte, mentre durante il giorno rimangono all’ombra. Il periodo del loro letargo, può variare in base alla zona in cui si trovano, e generalmente dura per tutto l’inverno. Nelle aree meridionali possono anche rimanere svegli per tutto l’anno.

Si trovano in Asia, nell’America del nord e nell’Europa continentale, ed è in grado di adattarsi in ambienti come steppe, zone semi-deserte, aree di montagne e all’interno delle città. In Italia, si possono trovare in Lombardia, nel Trentino Alto Adige, nel Friuli-Venezia Giulia, nel Veneto, in Emilia Romagna, in Puglia, in Basilicata, in Sicilia ed in Sardegna. A differenza degli altri rospi, questa specie frequenta anche ambienti caldi ed umidi.

Nei centri abitati, si possono trovare nei giardini, dove vanno a procacciarsi il cibo la sera. Durante il giorno, invece, sembra che risiedano in alcune cavità del terreno, vicino a dei tronchi o addirittura nei tombini.

Principalmente, questi rospi si nutrono di lombrichi, insetti, lumache, aracnidi e di altri piccoli invertebrati che riescono a catturare. Quando sono ancora dei girini, si alimentano con alghe ed altri piccoli organismi presenti nell’acqua, come il placton.

Bisogna sottolineare che questi rospi possono essere confusi con il rospo italiano, il cui aspetto e comportamenti sono simili ai primi, ma geneticamente sono diversi e possono essere sparsi in zone diverse.

Il veleno del rospo smeraldino fa male?

Dalle ghiandole presenti sul suo dorso, il rospo smeraldi secerne un veleno, la bufonina, che gli permette di proteggersi dai predatori, come i serpenti o i rapaci (ed in alcuni casi i cinghiali che si abbeverano presso le fonti d’acqua dove dimorano). Questa tossina si presenta di colore biancastro ed il suo odore assomiglia a quello dell’aglio. Sembra che anche i girini possano liberare in acqua una sostanza tossica, se sono feriti, in modo da avvertire anche i fratelli del pericolo che corrono.

Se questo veleno viene a contatto con occhi o mucose, che siano nasali o boccali, questi s’infiammano, e può provocare delle reazioni allergiche.

Oltre al veleno, questo rospo può difendersi gonfiando il proprio corpo, come gli altri, ed assumere un aspetto più grosso e minaccioso.

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