Antropologa forense: che lavoro fa? Quale percorso di studi ha seguito?

Di sicuro, molti di coloro che avranno letto i libri di Kathy Reichs o visto la serie televisiva ispirata ad essi, avranno un’idea di che cosa sia l’antropologia forense, essendo la protagonista del libri e della serie un’esperta nel settore. Ma cosa tratta esattamente questa disciplina? Come si diventa antropologi forensi? Quanto guadagnano?

L’antropologia forense

Questa disciplina studia i resti umani, ma a differenza della medicina legale, tale esame prevede l’osservazione dei resti in avanzato stadio di decomposizione. In questo caso, la causa della morte del soggetto si può accertare in base anche al luogo e alle condizioni in cui il corpo è stato rinvenuto.

Quando viene rinvenuto un corpo in stato avanzato di decomposizione o solo lo scheletro, l’antropologo valuta prima di tutto se tali resti sono umani o animali. In base alla struttura ossea, egli può stabilire anche l’etnia, il sesso, l’età, quanto tempo è passato dal momento della morte, eventuali traumi e, con le tecnologie moderne, la ricostruzione del volto. Per stabilire tutti questi fattori, gli antropologi forense devono avere conoscenze non solo in campo di medicina ed anatomia, ma anche per quanto riguarda la patologia, l’istologia, l’archeologia, la paleontologia, l’antropologia fisica e l’odontoiatria.

Occorre, inoltre, avere delle conoscenze tecniche, per saper usare delle determinate attrezzature, come il laser scanner, lo spettrometo XRF, i GPS per il recupero dei dati sul campo, oppure delle apparecchiature fotografiche dotate di raggi infrarossi.

La formazione dell’antropologo forense

Per intraprendere questa carriera è necessario prima di tutto ottenere una laurea in biologia, in chimica, in archeologia, in antropologia, etc. Una volta ottenuta questa laurea, è necessario ottenere un dottorato di tre anni in questa disciplina.

Ci sono diverse università che prevedono dei master in antropologia forense. Ad esempio, all’Università La Sapienza di Roma, per l’anno di corso 2020-2021 è previsto un master di secondo livello in scienze forensi, riservato ai laureati in medicina o in giurisprudenza, che prevede l’approfondimento per discipline come la tecnica e la deontologia nella perizia psicopatologica forense ed altre tecniche di analisi.

Sempre in Italia, all’Università degli Studi di Milano, vi è il LABANOF (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense), che fa parte dell’Istituto di Medicina Legale, fondato nel 1995, in cui gli studenti possono approfondire le loro conoscenze forensi, tramite i corsi di scienze forensi, scienze naturali, archeologia e medicina.

All’Università di Bologna, sempre per l’anno 2020-2021, è attivo un master in Antropologia scheletrica forense e paleopatologia, riservato ai laureati del corso triennale o magistrale in determinati corsi di studio, come Scienze biologiche o Beni Culturali, e che prevede corsi di anatomia, bioarcheologia, antropologia scheletrica, paleopatologia e scavo e studio di resti umani.

Dopo aver ottenuto la specializzazione, gli antropologi forensi possono lavorare in collaborazione con le università, le forze dell’ordine, ONLUS ed altre fondazioni che si occupano di recuperare ed identificare resti. A seconda della società per cui si lavoro o la posizione, lo stipendio annuo di un antropologo può variare. In Italia, un antropologo forense può guadagnare fino a 20,000 euro annui, ma negli Stati Uniti lo stipendio può arrivare anche a 54,685 dollari.

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