Breve racconto allegorico: che caratteristiche ha?

Il racconto allegorico è una metafora continuata, ed ha alcune caratteristiche che lo differenziano da un racconto vero e proprio. Ma quali sono queste caratteristiche? E quali esempi si possono prendere in considerazione?

Le sue caratteristiche

Il racconto allegorico è simbolico, e non descrive un significato vero e proprio, ma ha due duplici aspetti: uno evidente e l’altro nascosto. La parola “allegoria”, infatti, ha origine dal greco e significa “parlare d’altro“.

A caratterizzarlo, in particolare, sono:

  • l’interpretazione univoca, cioè che un’immagine ha un solo ed evidente significato;
  • offrire un insegnamento, tramite immagini didascaliche, che sia di tipo morale, politico o religioso.

Alcuni esempi

Si può capire meglio l’allegoria tenendo presente degli esempi. Degli esempi di racconto allegorico, si hanno anche nel Vangelo, quando Gesù insegna attraverso delle parabole, come quella in cui paragona il regno dei cieli ad un tesoro nascosto o a un mercante che va in cerca di perle preziose.

Un’allegoria si trova anche gli inizi della Divina Commedia di Dante, quando si imbatte nelle tre fiere, la lonza, la lupa e il leone. Questi tre rappresentano non solo i “nemici” di Dante, ovvero Firenze, Roma e la Francia, ma anche l’avarizia, la lussuria e la superbia.

Altro esempio, è Il Gigante Egoista di Oscar Wilde. In questo racconto, il protagonista è il gigante del titolo, che da anni è assente dal suo castello. Quando ritorna, vi trova dei bambini che giocavano nel suo giardino, e lui li manda via, mettendo un cartello che vieta l’accesso a tutti. Arriva l’inverno, che sembra più lungo dei precedenti ed una mattina, i bambini ritornano nel giardino e la primavera arriva. Allora, il gigante vede un bambino che non riesce a salire sull’albero e decide di aiutarlo, rendendosi conto di quanto è stato egoista. Da allora, i bambini continuano a giocare nel giardino ma il gigante non rivede più quel bambino, se non dopo molti anni, quando è ormai vecchio, è lo vede ferito a polsi e caviglie. Lui allora vuole sapere chi gli ha fatto del male, ma il bambino lo tranquillizza e gli chiede se vuole seguirlo nel suo di giardino.

In questo racconto, di allegorie non ce ne sono poche. Il giardino, ad esempio, rappresenta il cuore del gigante, che il gelo sembra di ricoprire, ma ricomincia a fiorire quando il gigante apre il proprio cuore al prossimo. Il bambino, invece, è un allegoria di Cristo, che rappresenta la salvezza.

Altri esempi di allegorie si trovano nelle opere a cornice, ovvero i racconti dentro un racconto più grande. Un esempio che tutti conoscono è sicuramente Le Mille e una Notte, i cui racconti sono un’allegoria del mondo arabo, delle sue idee e dei suoi conflitti. In quest’opera, personaggi come Alì Babà ed Aladino, per riuscire a fare la loro fortuna devono superare molte avversità, ed entrare entrambi in una caverna oscura, che può rappresentare non solo le difficoltà della vita, ma anche le proprie debolezze.

Non diverse sono le commedie e le tragedie di William Shakespeare. Basta soffermarsi sulle coppie come Romeo e Giulietta, la cui storia si ispira a quella di Piramo e Tisbe, in cui l’amore dei due giovani prende distanze da quello dell’amor cortese, mostrando che le prove e i sacrifici richiedono non solo poesia, ma anche una forza spirituale per andare avanti.

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