Gatte incinte sintomi: come riconoscerli? Che cosa fare?

Se non si sterilizza la propria gatta, non bisogna di certo meravigliarsi che i gatti maschi la seguano e che lei, dopo qualche mese, possa mettere al mondo una cucciolata. In media, una gatta può partire quattro o cinque cuccioli, ma può arrivare anche a dieci. Ma come capire se è incinta? Cosa fare durante la gravidanza e dopo per aiutare la propria amica a quattro zampe?

I sintomi

La gatta va in calore ogni tre o quattro settimane, e questo è un periodo critico per lei: miagola in continuazione, si dimostra più affettuosa e anche inquieta. Raduna attorno sempre diversi maschi, per via dei feromoni che emana. Se non si sterilizza, bisogna considerare sempre se ci si vuole ritrovare una cucciolata, perché è davvero una grande responsabilità.

Ma come si riconosce una gatta incinta? Per saperlo bisogna valutare il suo comportamento, come l’aumento delle vocalizzazioni, perché può emettere suoni bassi e lamentosi, oppure si strofina con muso e collo contro ogni genere di oggetto, comprese le gambe dei padroni, tende ad accovacciarsi terra, sollevando continuamente gli arti, la sua minzione è più frequente e dimostra una maggiore irrequietudine. Insomma, può passare dall’essere molto affettuosa ad aggressiva. Nel caso che si riscontrino questi sintomi, è bene rivolgersi al veterinario per avere una conferma e seguire i suoi consigli.

Come prepararsi

Una delle prime cose a cui pensare, è sicuramente la “sala parto” per la nostra gatta, la cui gestazione dura circa 63 o 65 giorni. Per il momento fatidico, è bene allestire un angolo tranquillo per la futura mamma, in cui inserire una cesta dalle sponde non troppo basse, imbottita con un vecchio maglione o coperta di pile, ricoperti da una carta assorbente da cucina. Nelle vicinanze di questa, è bene tenere delle ciotole di cibo e di acqua, nonché la cassetta igienica.

Il parto dovrebbe risultare naturale per la neo-mamma, ma chi vuole può chiamare il veterinario. I cuccioli nascono nel giro di quattro, cinque o sei ore. Una volta nati, la mamma lava i piccoli per rimuovere la placenta, e poi morde il cordone ombelicale. Una volta che i piccoli saranno nati e lei avrà finito con la pulizia, si potrà rimuovere la carta assorbente.

Nelle prime settimane i piccoli sono sordi e ciechi, e toccherà alla mamma occuparsene. Quello che si può fare per lei è curarla, facendole seguire una dieta adatta a una gatta che allatta, perché il suo fabbisogno calorico aumenta. Quindi, è bene inserirvi non solo il cibo per gatti giusto ma, se si è abituati a farle da mangiare, usare manzo, pesce, formaggi e lardo. In questo elenco sono incluse anche le uova, ma bisogna sempre cuocere l’albume. Una ricetta semplice da prepararle può essere una pappa fatta con un uovo intero cotto in un po’ di latte e aggiungervi della carne di manzo, spolverando con un po’ di formaggio. I piccoli, invece, potranno iniziare lo svezzamento dopo quattro settimane, e perché imparino a mangiare da soli è bene dargli delle crocchette apposta per loro, ammollate in acqua tiepida. Arrivati a otto settimane si dovranno vaccinare per la prima volta (la seconda dopo dodici).

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