Il tamarindo: una pianta ricca di possibili proprietà benefiche per l’organismo

Il tamarindo conosciuto anche come “dattero d’India” è un frutto ricco di proprietà, il cui utilizzo sembra apportare numerosi possibili effetti benefici sull’organismo, per la presenza di vitamine e sali minerali. Al suo interno contiene l’acido tartarico, un potente antiossidante che può essere utile in caso di problemi di digestione. Andiamo a vedere quali sono i possibili effetti benefici di questo frutto, come viene utilizzato e che tipo di controindicazioni potrebbe avere.

Descrizione della pianta

Il tamarindo è un grande albero tropicale che può arrivare fino a 30 metri di altezza, grazie allo sviluppo dei rami. I suoi frutti sono legnosi e all’interno possono contenere dai 4 ai 12 semi, che sono avvolti da una polpa di colore marrone scuro e dal sapore un po’ acido.

Gli alberi del tamarindo sono tipici delle zone tropicali e sub-tropicali dell’Africa, sud Amedica, Asia e Caraibi. Tra i vari minerali contenuti all’interno del tamarindo si trovano quantità elevate di potassio, fosforo, magnesio, sodio, calcio e selenio, fonte di vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, K, e J.

Il tamarindo è anche ricco di acido tartarico, un potentissimo antiossidante che può aiutare l’organismo a proteggersi dai danni dei radicali liberi. Il frutto contiene limonene, geraniolo, safrolo, acido cinnamico, salicilato di metile e pirazina, il cui mix di questi ingredienti può essere utilizzato come ingrediente all’interno di numerose formulazioni naturali da utilizzare come coadiuvanti a trattamenti terapeutici.

Proprietà e possibili effetti benefici

Il tamarindo possiede numerose proprietà che possono essere depurative, antiossidanti e rinfrescanti, utili per aiutare a favorire i processi metabolici e la circolazione del sangue. In particolare:

  • può essere rinfrescante e dissetante: infatti, viene utilizzato in cucina per la preparazione dello sciroppo, una bevanda rinfrescante nelle stagioni più calde che può aiutare a reintegrare i sali minerali persi con il sudore;
  • può essere depurativo: l’infuso a base di tamarindo può aiutare ad eliminare le scorie, a proteggere le cellule del fegato grazie alla presenza dei polifenoli;
  • può essere lassativo: la marmellata di tamarindo può essere un buon lassativo, per la presenza di fibre e mucillagini;
  • può essere un buon coadiuvante di percorsi dimagranti: il tamarindo è utilizzato come ingrediente di integratori alimentari consigliati a coloro che seguono regimi alimentari dietetici, come nel caso di Spirulina Multi Act. Per avere maggiori informazioni riguardo l’utilizzo di questo integratore puoi visitare spirulinamultiact.net, qui su questo sito potrai anche trovare numerose recensioni e opinioni di esperti che ne consigliano l’utilizzo all’interno di uno stile di vita sano ed equilibrato, in cui si pratica dell’attività sportiva regolarmente;
  • può aiutare a ridurre l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri, se utilizzato all’interno di regimi alimentari ipocalorici;
  • può aiutare a depurare l’intestino;
  • può aiutare a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, grazie all’elevato contenuto di fibre;
  • può aiutare a favorire un maggiore flusso sanguigno con l’abbassamento della pressione arteriosa, per via della presenza di potassio;
  • può svolgere una possibile azione antibatterica, utile per aiutare a contrastare virus, batteri e febbri reumatiche.

Come si usa in cucina?

Il tamarindo viene utilizzato in cucina per la preparazione di sciroppi e marmellate, e all’estero specie nelle cucine orientali è un alimento base per la preparazione di salse, zuppe, minestre e altri piatti che accompagnano il riso. Lo si può trovare in commercio sotto forma di polpa scura, che si ricava dalla buccia priva di semi. Il tamarindo è anche un ingrediente tipico per la preparazione della salsa Worcestershire. I baccelli di tamarindo si possono acquistare al supermercato al reparto frutta tropicale, oppure sotto forma di marmellate, gelatine, salse, creme.

Modalità di utilizzo come rimedio naturale

Oltre che in cucina, è molto utilizzato anche come rimedio naturale per aiutare a contrastare la stitichezza, per via delle sue presunte proprietà lassative. Ma non solo, viene largamente utilizzato come ingrediente di integratori coadiuvanti di percorsi dimagranti, come cicatrizzante e in cosmetica come ingrediente di creme anti-age. 

In erboristeria, il tamarindo è contenuto all’interno di marmellate, sciroppi utili per aiutare a contrastare la stitichezza. Come qualsiasi prodotto che possa avere possibili effetti lassativi, va utilizzato con moderazione e solo in caso di necessità chiedendo il parere di un medico. Si possono anche trovare le foglie essiccate, da cui ricavare il decotto oppure all’interno di bustine pronte all’uso per la preparazione di tisane, miscelato con altre erbe quali finocchio e rabarbaro con possibili proprietà benefiche per il fegato, l’apparato gastrointestinale.

Controindicazioni e possibili effetti collaterali

Il tamarindo non sembra avere particolari effetti indesiderati o controindicazioni. Tuttavia però può interferire con alcuni farmaci, in quanto ne può determinare una riduzione dell’assorbimento. L’uso prolungato è da evitare e si consiglia sempre di chiedere un parere medico prima della sua assunzione. In caso di integratori alimentari leggi bene la lista completa degli ingredienti per evitare di incorrere in possibili controindicazioni o effetti indesiderati, come reazioni allergiche al principio attivo.

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