Il toccasana di Dulcamara: ecco le sue proprietà e i suoi benifici

Sul toccasana di Dulcamara è un rimedio leggendario, ma la pianta viene veramente usata per usi omeopatici ed erboristici, fin dall’antica Grecia. La Solanum dulcamara è una pianta cespugliosa, appartenente alla famiglia delle Solanacee, e per saperne di più, si può continuare a leggere la pagina.

La leggenda del toccasana

Il toccasana di Dulcamara è noto per un melodramma di Gaetano Donizetti, nel quale è noto come “elisi d’amore”. La storia narra di Nemorino, un contadino, infelice per l’amore che prova per la bella Adina, ma non riesce mai a dichirararsi. Dopo aver sentito dalla donna la storia di Tristano ed Isotta, Nemorino decide di procurarsi lo stesso filtro magico che ha fatto innamorare Tristano.

Intanto, nel villaggio arriva il sergente Belcore, che propone ad Adina di sposarlo, dopo essersi invaghito di lei, ma quest’ultima gli chiede del tempo per pensarci. Allora, entra in scena il dottor Dulcamara, che comincia a diffondere tra la popolazione dei nuovi toccasana.

Nemorino, impressionato da ciò, gli chiede se ha anche un filtro d’amore, ed allora l’astuto dottore gli rifila un vino, avvertendolo che i suoi effetti saranno avvertibili solo il giorno dopo averlo bevuto. Nemorino, allora, si ubriaca con tutto il contenuto della bottiglia, ed allora va a fare delle avances ad Adina, che non le gradisce, e decide di accettare la proposta di matrimonio del sergente. Il giorno dopo, una ragazza del villaggio, Giannetta, sparge la voce che Nemorino è diventato ricco, e quest’ultimo si convince che è merito del rimedio di Dulcamara. Allora, Adina capisce di essere innamorata di Nemorino e corrisponde al suo amore. Alla fine del dramma, il dottore parte dal vilaggio, continuando a declamare le virtù del suo toccasana.

La pianta e i suoi veri effetti

Nella realtà la Dulcamara è una pianta cespugliosa e rampiante, dai fiori viola, che emettono degli odoro sgradevoli, mentre le bacche sono ovali e rosse. Cresce in luoghi erbosi ed umidi, il cui terreno presente un pH neutro. In Italia è piuttosto diffusa.

I suoi principi attivi, estratti dai fusti e dalle bacche, hanno proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, antivirali, antiseborroiche, anestetiche, espettoranti, depurative ed emolitiche. Viene usato in capsule, infusi, granuli etc, per diversi problemi, ma prima di usarla è bene consultare il medico.

Impacchi preparati con questa pianta, possono aiutare a contrastare dermatiti, acne, herpes, verruche ed eczemi. Un decotto leggero o un infuso, preparato con poche stipsi di questa erba, viene usato contro i dolori reumatici, tosse, asma, bronchiti stagioni etc, assunto lontano dai pasti. Per l’eczema cronico, si può assumere quaranta gocce al giorno del suo estratto fluido.

Bisogna fare attenzione, quando si usa questa pianta, perché è velenosa e può causare effetti collaterali come dissenteria, vomito, eruzioni cutanee e crampi nell’area addominale. Un tempo, i suoi rametti venivano masticati come la liquirizia, ma oggi è noto che sono tossici e si sconsiglia di farlo.

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