Palazzo Ragione Padova: ecco la sua storia e cosa c’è da vedere

Uno dei palazzi storici da vedere se si visita Padova è il Palazzo della Ragione, detto anche Salone, situato in Piazza delle Erbe. Ma qual è la sua storia? Cosa c’è da vedere? Quando si può visitare?

La sua storia

Non si sa la data precisa in cui questo palazzo è stato edificato, ma sembra che la costruzione più primitiva di esso possa risalire al XII secolo, e che venisse usato per funzioni pubbliche.

Nel 1219 venne realizzato per ospitare tribunali ed uffici finanziari, e tale funzioni la ricoprì sia durante la signoria Carrarese che sotto la Repubblica di Venezia, fino al 1797. Sembra anche sia stato una sede commerciale, con l’intensificarsi del mercato del Comune, e come carcere. Nel 1756 un turbine colpì l’edificio e distrusse il tetto, e toccò a Bartolomeo Ferracina, costrutture dell’orologio in Piazza San Marco a Venezia, ricostruirlo. Nel frattempo, i tribunali vennero trasferiti nel 1797, e fu aperto a ricorrenze, feste e riunioni popolari. L’antico edificio venne poi demolito nel 1873 e fu nuovamente sostituito da quello progettato da Camillo Boito, al quale si deve il Volto della Corda, ovvero il collegamento ad est del palazzo comunale.

Cosa vedere e quando

Oggi, il Palazzo della Regione è uno degli edifici storici da visitare in città, in particolare per il ciclo pittorico presente nella salone interno. Sembra, infatti, che quest’ultimo fosse stato realizzato prima da Giotto, ma venne distrutto in un incendio nel 1420 (e di cui è iniziato il restauro nel 2000), e il Salone venne poi decorato negli anni successivi con soggetti astrologici. Le “tre fasce superiori” sono state dipinte da Stefano da Ferrara e Niccolò Miretto. Ad ognuno dei dodici comparti con i segni zodiacali, vennero riportato anche apostoli e allegorie del mese, mentre nella “fascia inferiore”, nei dischi, ci sono raffigurazioni di animali che simboleggiano le virtù cardinali e teologali, nonché i santi protettori della città e dottori della Chiesa.

Sempre nella medesima sala, vi è un grande cavallo ligneo, copia di quello di Donatello, due sfingi egiziane, portate da Giovan Battista Belzoni nell’Ottocento, ed un pendolo di Foucault, formato da un filo lungo venti metri, fissato del salone, con una sfera di acciaio e alluminio appesa.

Tra gli altri decori aggiunti nel tempo, sulla parete occidentale del salone, è stata posta una lapide tombale romana, che sembra risalire all’epoca di Tito Livio, ed un medaglione dell’esploratore Giambattista Belzoni, originario della città. Accanto ad essi vi è la nota Pietra del Vituperio, o Pietra del fallimento, un blocco di porfido nero posto su una base quadrata di tre gradini. Su di essa, sembra che venissero esposti chi aveva subito perdite finanziarie, per tre giorni, ed essi dovevano accettare se non volevano essere spogliati di tutti i loro beni. Questo uso duro fino al Seicento.

Questo palazzo si può visitare da martedì a domenica, dalle 9,00 alle 19,00, ma tale orario può variare il 1° novembre ed il 31 gennaio. Il costo di un biglietto intero è di 6 euro, mentre uno ridotto è di 4,00 euro. Le scolaresche pagano 2 euro, e i prezzi ridotti sono estesi anche ai residenti di Padova. L’accesso è gratuito, invece, per i bambini al di sotto dei cinque anni, ai disabili, agli accompagnatori, alle guide turistiche e alle scuole di Padova e provincia.

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