Problemi digestivi: cosa fare in caso di digestione lenta?

I problemi digestivi in età adulta sono piuttosto comuni e possono essere provocati da un gran numero di cause. Uno dei disturbi più frequenti in questo ambito è, per esempio, quello della digestione lenta, che si manifesta attraverso una serie di sintomi variegati: è importante riconoscerli tutti e associare fastidi, difficoltà e dolori al disturbo, così da poter intervenire in modo rapido, adottando la giusta cura.

I rimedi per la digestione lenta sono infatti numerosi e per individuare quello più efficace per il proprio caso è necessario consultare il proprio medico oppure un farmacista. Consapevole dei bisogni degli utenti, l’e-store Farmaciauno ha deciso di mettere gratuitamente a disposizione sul proprio portale approfondimenti e consigli dedicati a un gran numero di patologie.

In questo modo sarà possibile, indipendentemente dall’acquisto di prodotti, disporre di pareri di professionisti altamente qualificati in tempi rapidi e individuare il rimedio migliore per contrastare il proprio problema.

Contrastare la digestione lenta: dai rimedi allo stile di vita

Per risolvere questo fastidioso disturbo, è opportuno seguire alcuni accorgimenti e, quando necessario, utilizzare prodotti che aiutino l’organismo ad attivare correttamente il processo digestivo.

Tra i rimedi per la digestione lenta un aiuto può arrivare dagli integratori a base di bicarbonato di sodio, un componente che, avendo un PH naturalmente alcalino, contrasta l’iperacidità causata dall’eccesso di succhi gastrici, contribuendo a migliorarne l’azione.

In maniera similare lavorano sostanze come la liquirizia e lo zenzero, che agiscono rispettivamente come gastroprotettore e come coadiuvante della produzione di bile per la digestione. Lo zenzero, inoltre, riduce la sensazione di gonfiore così come quella di nausea. Menta, finocchio e camomilla hanno proprietà molto simili e sono spesso inseriti nelle formulazioni più utilizzate per contrastare la digestione lenta.

Un altro aspetto importante da considerare riguarda lo stile di vita, in particolare l’alimentazione, che dovrà essere più sana ed equilibrata possibile. Infatti, non è solo la quantità del cibo ingerito, ma anche la qualità a fare la differenza: troppi grassi o un eccesso di zuccheri o carboidrati portano lo stomaco ad appesantirsi.

La dieta andrebbe sempre bilanciata per contenere tutti i nutrienti necessari senza mai esagerare con uno o con l’altro elemento, selezionando attentamente gli alimenti in caso di allergie o intolleranze.

Inoltre, mangiare senza fretta, masticando bene e a lungo, è un altro consiglio che spesso viene fornito perché il cibo arrivi allo stomaco già in condizioni di essere digerito più facilmente.

È importante anche svolgere attività fisica, ricordandosi però di eseguirla lontano dai pasti: è consigliabile sempre attendere almeno un paio d’ore per favorire lo svuotamento gastrico.

Digestione lenta: come riconoscerla e da cosa può dipendere

La digestione lenta si accompagna a tutta una serie di sintomi che vanno dal senso di nausea alla tachicardia. Il cuore, infatti, si trova a dover supportare il “lavoro extra” dello stomaco che tenta di far transitare un pasto abbondante o mal tollerato dall’organismo.

Ciò può portare anche a mal di testa e sudorazione eccessiva, come accade quando si compie un notevole sforzo fisico. Ovviamente, poi, non mancano manifestazioni come eruttazioni e meteorismo, causate dall’eccesso di gas prodotti dalla digestione lenta, o persino episodi di vomito.

Il fenomeno può, molto banalmente, dipendere da un pasto troppo abbondante rispetto alla norma. In questi casi, sarà sufficiente ridurre la quantità di cibo nei pasti successivi per ripristinare la normalità.

Altre volte il problema è sistemico, ad esempio a seguito del cosiddetto reflusso gastroesofageo. Non a caso, chi soffre di questo disturbo ha spesso una spiacevole sensazione di acidità, sapore amaro in bocca e tosse stizzosa. Anche una gastrite o un’ulcera possono contribuire a non far digerire al meglio i pasti, così come una condizione infiammatoria derivante da un batterio che colonizza allo stomaco denominato Helicobacter pylori.

Infine, esistono anche cause meramente ormonali che rallentano il processo digestivo, ad esempio una gravidanza o la menopausa, nonché l’uso di alcune sostanze che possono irritare le mucose, come per esempio l’alcool.

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