Scimmiette brasiliane: le loro caratteristiche ed il loro habitat

Le scimmiette brasiliane, appartenenti alla famiglia degli Arctopitechi, sono note anche come uistitì (o marmoset). Sono diffuse soprattutto nella foresta amazzonica, ma non è escluso che si possano ammirare questi simpatici animali anche nelle periferie di alcune città del Sud America.

Come sono e quali sono le loro abitudini

Già il loro nome lo suggerisce: queste scimmie sono piccole, e la lunghezza complessiva del loro corpo non raggiunge i venti centimetri, e non arrivano a pesare più di un etto o un etto e mezzo. In compenso hanno una coda lunga. Il colore del suo pelo, più lungo di quello delle altre scimmie, è sul marrone, che diventa arancione nell’area delle basette.

Queste scimmie includono varie specie, ognuna con le sue abitudini e il loro ciclo riproduttivo, ma hanno in comune il fatto di vivere in gruppi familiari, e muoversi per lo più sugli alberi, nei sottoboschi o presso le rive dei fiumi. In media, vivono una quindicina di anni. Una femmina può mettere al mondo due gemelli, che restano con lei fino a che non vengono svezzati, ed allora a crescerli sono i maschi del gruppo.

Principalmente, la loro dieta è a base di frutta, piante, linfa degli alberi ed alcuni insetti, ma il deforestamento, negli ultimi anni, le ha spinte a cercare del cibo anche vicino a centri abitati, dove riescono sempre a rimediare qualcosa.

Il loro habitat

Oltre al Brasile, queste scimmie vivono anche nelle foreste di paesi come la Colombia, il Perù, la Costa Rica, l’Ecuador, ed altri paesi del Sud America.

In precedenza si è accennato al deforestamento, che toglie loro l’habitat in cui vivono, è per questo che per nutrirsi oggi sono costrette ad arrivare anche vicino ai campi coltivati ed alle periferie.

Come se non bastasse, molti bracconieri le catturano per venderle al mercato nero, sebbene sia illegale importarli in alcuni paesi (come l’Italia). Di queste piccole scimmie, venticinque specie sono in via di estinzione.

Una bambina salvata dalle scimmie

Quando si pensa ai bambini salvati dagli animali, vengono in mente le storie di Mowgli e di Tarzan, che sono frutto della fantasia, ma ci sono stati dei casi reali in cui dei bambini sono stati davvero allevati da animali. Una di questa è quelle di Marina Chapman, una bambina colombiana, che nel 1954, in Colombia, all’età di quattro anni, venne rapita, e i rapitori decisero in seguito di abbandonarla nella foresta.

La bambina sarebbe sicuramente morta, se non fosse stato per delle scimmie cappuccine (che rientrano sempre in questa categoria di scimmie), e per cinque anni rimase con loro, osservandole ed imitandole, e questo le permise di sopravvivere. Visse con loro finché dei cacciatori non la trovarono e la vendettero a un bordello.

Venne poi salvata da una famiglia inglese, ed oggi ha una vita normale, con un marito e le due figlie. In seguito, la donna scrisse un libro sulla sua vita nella foresta, aiutata da una delle due figlie, e il National Georaphic le ha dedicato un documentario nel 2013. Gli scienziati che l’hanno esaminati sono sicuro che la donna dica la verità, ma alcuni dei suoi ricordi potrebbero anche essere falsi (forse in risposta al trauma dovuto alle violenze che ha subito.

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