3 consigli per scegliere l’aspirapolvere da cantiere

L’aspirapolvere è un elettrodomestico di uso comune. Ne abbiamo nelle nostre case e nei nostri uffici, ed è un alleato insostituibile per eliminare gli accumuli di polvere. Ci sono quelli a vapore, quelli ciclonici, senza sacco e senza fili. Il modello professionale per chi lavora a grandi opere quali costruzioni o ristrutturazioni, è senz’altro l’aspirapolvere da cantiere. Ma quali peculiarità deve avere un buon aspirapolvere di questo tipo? Ecco alcuni consigli in merito.

Valutare le dimensioni

Innanzitutto sarebbe bene avere un’idea del tipo di aspirapolvere di cui si ha bisogno non tanto rispetto alla mole di detriti da raccogliere, ma alla grandezza del sito dove si sta lavorando. Il cantiere dove si sta procedendo alla costruzione di un palazzo sarà ben diverso da uno dove andrà a sorgere un negozio di medie dimensioni. L’elettrodomestico sarà tanto più grande quanto più è vasta la superficie da trattare, e in alcuni casi non ne basterà uno solo. Come è possibile notare nella categoria dedicata all’aspirapolvere da cantiere di GiffiMarket, esistono veri e propri bidoni aspiratutto con svariati litri di capacità o modelli più maneggevoli addirittura a batteria. Dovrà essere valutata anche la lunghezza del filo elettrico che, quando presente, vi permetterà di arrivare ovunque una volta collegato alla presa di corrente; in tal senso, anche la grandezza del tubo flessibile sarà determinante. Se si tratta di un aspirapolvere particolarmente ingombrante, infine, dovrà essere dotato di ruote che consentano di spostarlo agevolmente.

I materiali da aspirare

Solitamente, in un cantiere vengono aspirati detriti di calcestruzzo o materiali simili, ma anche liquidi. Normalmente, gli aspirapolvere industriali prevedono la possibilità di poter eliminare entrambi i rifiuti grazie a un serbatoio atto a contenerli indifferentemente. Inoltre, potrebbe rendersi necessario intervenire anche con attrezzature di supporto quali spazzole, soffiatori o bocchette per arrivare agli angoli, quindi nella scelta vanno valutate anche tali opzioni. Alcuni aspirapolvere da cantiere sono dotati di un meccanismo che spruzza una soluzione detergente mentre elimina i detriti, così da ripulire meglio la superficie. Infine, a serbatoio pieno, molti dispositivi si arrestano automaticamente, indicandovi così il momento di svuotarli.

I filtri

Per eliminare più efficacemente particelle molto piccole, quali funghi, muffe o altre sostanze irritanti e pericolose, è necessario che l’aspirapolvere abbia un filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air filter). Tali filtri hanno strati alternati di microfibre e alluminio, per trattenere elementi invisibili a occhio nudo presenti anche in liquidi o gas. Le classificazioni sono diverse, a seconda dell’efficienza ma va prestata la massima attenzione in fase di acquisto, specie se si trattano materiali nocivi da inalare. Per evitare la continua manutenzione, poi, sarebbe opportuno scegliere un aspirapolvere con filtri autopulenti e strumento per il controllo della saturazione dello stesso. In generale, più è ampia la superficie di un filtro, maggiore sarà la sua efficienza.

Conclusioni

Un aspirapolvere da cantiere deve essere robusto e durevole nel tempo, oltre che costituito con ottimi materiali. L’investimento sarà ampiamente ripagato da un prodotto che contribuirà a sanificare, letteralmente, l’ambiente di lavoro. Sarà necessario un serbatoio (o bidone) in metallo abbastanza capiente da contenere la mole di detriti del caso, mentre la potenza non dovrà essere inferiore ai 1500 Watt. Tale potenza, però, riguarda la quantità di energia consumata dall’apparecchio e non va confusa con la capacità d’aspirazione, che si misura in litri al minuto e per mezzo della cosiddetta depressione (espressa in kilo pascal). Infine, se l’apparecchiatura non è sufficientemente silenziosa, possono essere utili delle cuffie per arginare l’inquinamento acustico, specie in ambienti vuoti con una forte eco.

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