App pagamenti: ecco quali sono le più consigliate

Sempre più persone preferiscono optare per i pagamenti in forma digitale che con il cash. In paesi come la Svezia e la Danimarca, infatti, non circola quasi più il denaro contante, ed Inghilterra quasi non si accetta più. In Italia, invece, quasi l’83 % delle transizioni avviene ancora in contanti. Ma quali sono le app più usate per i pagamenti?

Come pagare con le app

Sono sempre di più le banche o i conti online con cui si può pagare tramite applicazione del proprio telefono. Ma come funziona la transizione con le app? Nella maggior parte dei casi si fa ricorso al sistema peer to peer, ossia lo scambio di denaro tra utenti, che è simile a quello di un bonifico accreditato con moneta elettronica al commerciante.

La maggior parte dei negozi, poi, ricorre al Qrcode, ossia la lettura di un codice comparso tramite lo smartphone alla casa o sul device dell’esercizio, e questo è più conveniente per i commerciato che possono eliminare i costi di commissione richiesti con le commissioni di carte lette dal POS. In altri casi, si ricorre al cashback, più vantaggioso per i clienti, che possono avere promozioni e sconti.

Tutti questi sistemi, tuttavia, sono ancora pochi diffusi, e i pochi esercenti che vi ricorrono sono concentrati soprattutto nelle grandi città, come Firenze, in primis, seguita da Milano, Bergamo, Bologna, Cremona, Modena, Roma e Trento.

Le app più usate

Tra le applicazioni più usate per i pagamenti digitali, si possono annoverare:

  • Apple Pay, nata nel 2014, che permette di pagare tramite iPhone, a differenza delle altre app non si scarica, ma è già presente nei dispositivi e quindi bisogna solo attivarla, aggiungendovi una carta di credito o un portafoglio virtuale. Al momento di acquisto nei negozi, poi, basterà avvicinare l’iPhone al POS e la transizione verrà autorizzata tramite il riconoscimento facciale o della propria impronta;
  • BANCOMAT Pay, facile da attivare, basta collegarla anche solo al proprio cellulare, a cui deve essere associato un IBAN. I pagamenti presso i negozi possono avvenire tramite il Qrcode oppure, se si collega l’app al proprio conto, cliccando nella sezione “BANCOMAT Pay” dell’app;
  • Google Pay, attiva dal 2015, una volta scaricata si può collegare alla propria carta di pagamento e al momento della transazione basta avvicinarsi al POS. Ha anche la funzione “trova il mio telefono”, e nel caso di smarrimento blocca o resetta da remoto il dispositivo;
  • Samsung Pay, riservata ai dispositivi della Samsung, disponibile in Italia dal 2018, anch’essa come Apple Pay è già preinstallata nei dispositivi, e si può associare alla propria carta di pagamento. Comprende anche servizi come quello di pagamento del trasporto pubblico, se i mezzi sono dotati di contactless, e vi si possono registrare anche le proprie carte fedeltà;
  • Satipay, che va associata al conto corrente, e quindi per iscriversi bisogna inserire i dati della propria carta d’identità, l’IBAN ed il codice fiscale. Nei negozi, la transazione con quest’app avviene tramite il sistema peer to peer;
  • Easy Park, specifica per pagare i parcheggi, tramite essa si possono anche prenotare. Può essere usata in più di venti paesi d’Europa e comprende anche servizi per chi ha un auto elettrica.

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