Biotecnologie mediche: ecco quali materie comprendono i suoi corsi e dove seguirli

Le biotecnologie mediche permettono di mettere a punto dei principi attivi, delle tecniche di analisi e diagnosi e della produzione di vaccini, nelle varie terapie cellulari e geniche. Esse si possono apprendere in corsi universitari, ma dove si tengono questi ultimi? Quali sono gli sbocchi lavorativi?

I corsi e gli sbocchi lavorativi

Ci sono vari istituti universitari che offrono corsi in biotecnologie mediche, che servono per:

  • fabbricare medicine, vaccini ed antibiotici, come l’insulina o gli ormoni;
  • produrre gli interfoni, utili per combattere virus e tumori;
  • individuare malattie infettive o genetiche, nel periodo prenatale e curarle con specifiche terapie;
  • studiare le cellule staminali.

I corsi di biotecnologie mediche, di conseguenza, prevedono materie riguardanti l’ambito matematico/statistico, cellulare e molecolare, morfologico-funzionale, fisico, chimico, delle applicazioni biotecnologiche per fini medici e per la fisiopatologia. Alla fine dei corsi, triennali e magistrali, sono anche previsti dei tirocini.

Essendo un campo vasto, quello delle biotecnologie, permette anche di trovare diversi sbocchi lavorativi, e chi si laurea in questa materia può fare l’analista di laboratorio, l’agronomo, l’informatore scientifico, il biologo, il tecnico gestore di impianti biotecnologici, l’imprenditore in aziende biotecnologiche, il tecnico valutatore di impatto ambientale, etc. Di conseguenza, è possibile trovare lavoro presso università, industrie di vigilanza dei farmaci o dietetico-alimentari, industrie di servizi biotecnologici, strutture mediche, agenzie regolatorie nazionali ed internazionali, istituzioni come il Ministero della salute, etc.

Le università che offrono corsi di biotecnologie mediche

Come è già stato riportato in precedenza, sono diverse le università italiane in cui trovare corsi triennali e magistrali di biotecnologiche mediche, e di queste si possono citare:

  • l’Università La Sapienza, di Roma, in cui è necessario fare un test d’ammissione, essendo i posti limitati;
  • l’Università degli Studi di Roma di Tor Vergata, dove studiare biotecnologie in generale alla triennale;
  • l’Università degli Studi di Milano La Statale, ed anche in questo caso per essere ammessi al corso bisogna passare un test, ed essa offre quattro curriculum tra cui scegliere, ovvero l’agroalimentare, la biotecnologia animale comparata, il farmaceutico e il molecolare-bioinformatico;
  • l’Università di Pisa, in cui le biotecnologiche mediche fanno parte del programma della magistrale, e sono uno sbocco delle biotecnologie in generale, offerta dalla triennale;
  • l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, il cui corso di laurea magistrale in biotecnologie mediche offre due curriculum tra cui scegliere, ossia quello medico, che fornisce al laureato conoscenze avanzate nelle discipline mediche di biotecnologia, o l’advanced technologies, con il quale il laureato acquisisce informazioni sulle tecnologie biotecnologiche piuù avanzate applicabili a progetti di ricerca e sviluppo di tipo accademico o industriale, e i corsi si tengono in lingua inglese.

Possono accedere a questi corsi chi ha un diploma o una laurea triennale, nel caso che i corsi di biotecnologie mediche siano una specializzazione del corso magistrale, a seconda dell’Università. Per le triennali, si richiede di superare, generalmente, un test d’ammissione, il cui sposo è di verificare le competenze iniziali. Per sapere quali sono gli argomenti della prova di ammissione, è necessario informarsi presso gli istituti, nei modi indicati dai loro siti ufficiali.

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