Calcolo tredicesima: che cos’è? Chi può riceverla?

La tredicesima mensilità è un’entrata extra che viene accreditata ai dipendenti, pubblici e privati, per la festività di Natale, e viene definita come “retribuzione differita”. Ma a chi aspetta? Come si calcola?

A chi spetta e come si matura

La tredicesima spetta a tutti i dipendenti, privati e pubblici, a pensionati, a invalidi e chi è titolare di un assegno sociale. Non sono inclusi in questo elenco dei collaboratori esterni, a meno che la tredicesima non sia stata inclusa nel contratto stipulato tra le due parti.

Questa mensilità extra matura mensilmente, compresi casi particolari, come il congedo per la maternità, riposi per l’allattamento, malattie professionali, donazione del sangue, la cassa integrazione, infortuni sul lavoro, etc. Non matura, tuttavia, in casi di congedo parentale, permessi ed aspettative non retribuite, malattie di figli, scioperi ed assenze ingiustificate dal lavoro.

Anche se è un pagamento extra, essa va inserita nel modello delle tasse, alla voce che fa riferimento all’imponibile previdenziale, e quindi è prevista nel pagamento dei contributi. L’Irpef prevede delle aliquote usate per le retribuzioni versate in precedenza, ma calcolandoli in scaglioni mensili, senza che venga aggiunto l’imponibile dello stipendio di dicembre. Dal calcolo di questa tredicesima sono, inoltre, detratte le anticipazioni di rate per l’INAIL e i contributi sociali.

La data di erogazione della tredicesima, può variare. I dipendenti privati la ricevono in base all’accordo stipulato con il datore di lavoro, mentre i dipendenti pubblici lo ricevono in date precise, stabilite nel decreto legge 350 del 2001, tra il tredici e il quindici dicembre. I pensionati, invece, lo ricevono con la pensione, il primo o al massimo il tre di dicembre.

Se il datore non dovesse pagare la tredicesima, i lavoratori o il lavoratore può inviare una lettera di sollecito, rivolgendosi anche a un sindacato. Una richiesta forma si può presentare anche entro tre anni dopo il mancato il pagamento, altrimenti il versamento della tredicesima andrà in prescrizione.

Come si calcola

Per i lavoratori dipendenti, la tredicesima si calcola con varie modalità. Si parte sempre dallo stipendio annuo lordo moltiplicandolo per i mesi di lavoro (nei quali si deve aver lavorato per più di quindici giorni). Alla cifra ottenuta si dovranno sottrarre le ritenuti previdenziali e fiscali, ma in questo calcolo nella somma netta della tredicesima vengono applicate delle detrazioni dal carico famiglia e dal lavoro dipendente. Ovviamente, la somma ottenuta è inferiore al proprio stipendio mensile. C’è da dire che gli straordinari sul lavoro non aumentano l’importo della tredicesima, se sono obbligatori.

Il calcolo della tredicesima dei pensionati è, invece, diversa. Si deve considerare la Pensione Annua Lorda, o PAL, e lo scaglione Irpef a cui appartiene il pensionato, dividendo la pensione per dodici messi e sottraendo l’aliquota Irpef. Ad esempio se il PAL è di 24,000 euro, divisa per dodici il risultato sarà di 2000 euro. Considerando che lo scaglione Irpef sia del 38 %, la cifra da sottrarre è 760. La tredicesima allora si calcolerà sottraendo poi da 2000 i 760 euro, e allora si otterrà il 1240. Alle pensioni che rientrano nella fascia più bassa, è possibile aggiungere anche un bonus.

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