Il giaguaro: ecco cosa si sa di questo felino

Il Panthera onca Linnaeus, noto a tutti come giaguaro, è il più grande felino americano e terzo della famiglia dei felidi per dimensione dopo la tigre ed il leone. Ma cosa si sa di questo animale? Dove vive?

Le sue caratteristiche

Simile al suo cugino africano, il giaguaro si distingue da leone per le sue zampe più corte, ma comunque potenti, e naturalmente per il manto ricoperto di macchie scure di varia grandezza. Il suo peso, invece, si aggira tra i sessanta e i cento chili, ma un esemplare maschio può arrivare fino a 155 chili. La sua altezza può aggirarsi tra i 65 e i 75 centimetri.

L’habitat del giaguaro si estende dal sud degli Stati Uniti fino al centro dell’Argentina (Patagonia inclusa), principalmente nelle foreste pluviali e nelle zone boschive, ma negli ultimi anni le zone in cui vive si sono ridotte ed ora questo felino vive principalmente nel centro America. La sua dieta è piuttosto varia, in quanto caccia varie prede, dagli uccelli alle scimmie, dai caimani ai bradipi, e possono farlo sia sulla terra ferma che nell’acqua, dove amano fare anche delle nuotate.

I giaguari raggiungono la maturità sessuale a tre anni, e non hanno una particolare stagione in cui riprodursi. La gravidanza dura tra i 95 e i 105 giorni, e nascono circa tre o quattro cuccioli alla volta. La sua vita media è tra i dieci e i dodici anni, ma in cattività la sua aspettativa di vita può arrivare fino a venti o ventidue anni.

Attualmente, è una specie a rischio di estinzione, e la causa principale di ciò è la riduzione dei suoi habitat, a cui si è accennato prima, che ha portato questo felino a spostarsi per cercare cibo presso gli allevamenti, portandolo a contrasti con l’uomo. Un altro pericolo per i giaguari sono i bracconieri che vogliono ottenere il loro manto maculato.

Alcune curiosità

Nelle culture mesoamericane al giaguaro, cacciatore forte ed agile, si attribuivano poteri magici. Infatti, lo si considera un essere divino che viva nel mondo sotterraneo. Era ritenuto la forma d’apparizione del vecchio dio giaguaro, che all’epoca del riordinamento dell’universo dirigeva l’assise divina e perciò veniva rappresentato su una ninfea, che si diceva fosse il primo fiore creato

I sacerdoti giaguaro dei Maya, per entrare in contatto con il regno dei morti, usavano le ninfee, i cui fiori provocavano droghe allucinogene. Da un lato, il giaguaro era legato a guerre e catastrofi, ma aiutava anche i defunti ad attraversare il mondo sotterraneo, in modo da potersi reincarnare. Inoltre, era considerato anche un portatore di cibo, visto le sue abilità di cacciatore.

Nella cultura azteca, invece, vi è una leggenda che narra di come il Giaguaro e l’Aquila, dopo aver visto il dio Nanahuatzin sacrificarsi per diventare il nuovo sole, decisero di seguirlo e si gettarono nelle fiamme. Le piume del rapace si annerirono ed il manto del felino si formarono delle macchie, e queste loro caratteristiche furono considerati sempre un simbolo di coraggio, tanto da simboleggiare i più nobili dei guerrieri.

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