E’ simile al gabbiano: ecco cosa c’è da sapere sull’albatro

Da lontano possono sembrare simili, ma il gabbiano e l’albatro sono di dimensioni diverse, e se il primo si trova sulle coste ed in ambienti interni, il secondo preferisce l’oceano e si fermano di rado. Ma quali sono le caratteristiche fisiche e biologiche dell’albatro? Quanto vive?

La descrizione fisica e habitat

A differenza dei gabbiani, che sono di dimensioni medio-grandi, gli albatro sono grandi, ed il loro peso arriva fino a dodici chilogrammi. Hanno un piumaggio bianco, mentre le ali, robuste e leggermente curve, e la coda sono parzialmente nere, e sono dotati di un becco robusto a forma di uncino. La loro apertura alare può arrivare fino a 340 centimetri.

Principalmente, vivono negli oceani meridionali e a nord dell’oceano Pacifico. Sembra che ci siano stati dei loro avvistamenti anche nel Mediterraneo, soprattutto nella laguna veneta e presso le coste dell’Emilia Romagna, ma loro abitano soprattutto nelle isole dell’oceano, in gruppi, e visto le loro grandi dimensioni, i luoghi ventosi sono i loro preferiti, in quanto le correnti d’aria permettono di decollare con più facilità.

La famiglia di questi uccelli, ovvero i Diomedeidae comprende ventuno specie, ma diciannove di esse sono considerate a rischio di estinzione dall’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), in quanto minacciati dalla pesca intensiva e dall’inquinamento.

Come vivono

Questi uccelli sono capaci percorrere lunghe distanze sfruttando le correnti d’aria, ma se i veni sono loro contrari, sono costretti e risalire a spendere maggior energie, e quindi devono nutrirsi, preferibilmente con cibi grassi ed oleosi, come pesci, seppie e krill. Non è insolito che nella loro dieta rientrino anche gli scarti delle navi specializzati nel lavorare i prodotti derivati dalle balene.

Sono monogami, ed è la femmina a scegliere il compagno tramite un rituale di corteggiamento, che si basa su strofinamenti e danze varie, a cui segue l’accoppiamento. I maschi costruiscono i nidi con terriccio e vegetali, e la femmina vi depone un solo uovo del peso di circa cinquecento grammi, il cui periodo di incubazione è di circa tre mesi, e i genitori si alternano nella cova per cercare il cibo. Una volta nato, il cucciolo diventa autosufficiente dopo nove mesi, e una volta volato dal nido, la coppia potrà accoppiarsi di nuovo e avere nuovamente un cucciolo. La vita media di un albatro è di circa 42 anni.

L’albatro nella cultura di massa

Se ci sono libri in cui i gabbiani sono protagonisti, anche gli albatro non mancano nella letteratura. Charles Baudelaire gli ha dedicato una poesia, contenuta nella raccolta I fiori del male, intitolata proprio L’albatro, e la parte finale recita così: “Il Poeta è come lui, principe delle nubi/che sta con l’uragano e ride degli arcieri/esule in terra fra gli scherni, impediscono/che cammini le sue ali di gigante”. L’albatro è anche al centro de La ballata del vecchio marinaio, di Samuel Taylor Coleridge, un poema che parla delle vicende di un marinaio colpevole di aver ucciso questo uccello, che per gli altri marinai della ballata era un presagio favorevole.

Non poteva mancare un albatro nel mondo dell’animazione e per la precisione nei due film di Bianca e Bernie, prodotti dalla Disney, in cui è l’albatro Orville a portare i due nei luoghi della loro missione.

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