Stanza vaticana affrescata da Raffaello: ecco quali sono le caratteristiche

Sono quattro le sale che Raffaello Sanzio affrescò per il Vaticano, e che ora fanno parte dei suoi Musei. Non si sa la data precisa in cui cominciò a dipingervi, ma è risaputo che ci lavorò fino alla morte, nel 1520, e che gli allievi del pittore la terminarono quattro anni dopo. Ma come si chiamano le sale affrescate da Raffaello? Quali sono gli affreschi al loro interno?

La stanza della Segnatura

Il nome di questa stanza prende il nome dal tribunale più alto della Santa Sede, presieduto dal Santo Pontefice, e sembrava che dovesse servire dallo studio e dalla biblioteca di Giulio II. In questa stanza si trovano, tra gli affreschi:

  • La Scuola di Atene, che doveva mettere in risalto la ricerca razionale, e riporta grandi filosofi del passato, come Platone ed Aristotele, che hanno i volti di Leonardo da Vinci e Bastiano da Sangallo;
  • la Disputa del Sacramento, in cui viene rappresentata la Trinità;
  • il Parnaso, dove vengono rappresentati Apollo e le Muse, in omaggio alla poesia;
  • la Virtù e la Legge, in cui vengono rappresentate le virtù teologali;
  • i quattro tondi della volta, in cui ci sono le rappresentazioni della teologia, della giustizia, della filosofia e della poesia.

La stanza di Eliodoro

La stanza di Eliodoro, tra quella di Costantino e della Segnatura, si affaccia al cortile del Pappagallo, e riporta anch’esso otto affreschi, ai lati della sala, nelle volte e nelle lunette, ovvero:

  • La cacciata di Eliodoro dal tempio e il Roveto ardente, a est della sala;
  • La Messa di Bolsena e il Sacrificio di Isacco, nella lunetta e nella volta a sud;
  • Incontro di Leone Magno con Attila e Apparizione di Dio a Noè, nel lato ovest;
  • Liberazione di San Pietro e Scala di Giacobbe, a nord.

La stanza dell’Incendio di Borgo

Questa sala doveva essere adibita a sala da pranzo, la cui volta sembra essere stata decorata prima da Perugino nel 1507 e nel 1508, mentre Raffaello anche qui affrescò le lunette e le volte, tra il 1514 e il 1517. Nelle prime, si trovano la Battaglia di Ostia, Incendio di Borgo, Incoronazione di Carlo Magno e Giuramento di Leone III, rispettivamente a est, sud, ovest e nord.

Nelle volte, invece, si trovano, rispettivamente sempre a est, sud, ovest e nord, gli affreschi del Padre in trono tra angeli e cherubini, Cristo come Sol Iustitiae e Cristo tentato dal demonio, Trinità tra gli apostoli e Cristo tra la Misericordia e la Giustizia. Sembra che qui Raffaello riprese gli stessi motivi di Michelangelo Buonarroti.

La stanza di Costantino

Commissionata a Raffaello da Leone X, nel 1517, che l’artista non fece in tempo a terminare, ma lasciò comunque dei cartoni per terminare gli affreschi. Tra questi, ultimati da Giulio Romano, Raffaellino del Colle e Giovan Francesco Penni, i principali sono:

  • la Visione della Croce, che riporta la battaglia di Ponte Milvio, secondo la tradizione;
  • la Battaglia di Costantino contro Massenzio;
  • il Battesimo di Costantino;
  • la Donazione di Roma, ovvero la donazione di Costantino della città di Roma a papa Silvestro I.

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