Fornarina Raffaello: cosa si sa di questo quadro? Dove si può ammirare?

La Fornarina forse non è uno tra i quadri più popolari di Raffaello, ma ha un suo retaggio, e ha ispirato altre opere anche in campo letterario e teatrale. Ma cosa si sa di questo quadro? Dove si trova oggi?

Raffaello Sanzio

E’ bene spendere due parole sull’autore di questo dipinto, anche se è noto a molti. Raffaello è nato a Urbino nel 1483, città in cui pittori ed architetti noti dell’epoca lavoravano e Raffaello ha avuto di imparare molto. Anche suo padre era un pittore e biografo di artisti.

Il giovane artista ha così avuto modo di formarsi ed iniziare a dipingere, ed il suo Sposalizio della Vergine, gli venne commissionato dalla famiglia Albizzi, quando aveva vent’anni. Dopo ciò, il pittore comincia a viaggiare, recandosi a Firenze, Roma e Siena. Le sue opere si fecero da subito notare, anche per i suoi riferimenti allegorici. Per lui, il momento di svolta fu nel 1508, quando papa Giulio II gli commissionò la decorazione delle stanze vaticane. E’ in quella della Segnatura che affresca due scene importanti: la Disputa del Sacramento e La scuola di Atene. Sembra che Raffaello cambiò la composizione di questo affresco dopo aver visto i primi affreschi della cappella Sistina di Michelangelo e avrebbe dato il volto di quest’ultimo al personaggio di Eraclito. Nelle stanze successive, Sanzio riesce a sfruttare al meglio lo spazio per la sua Liberazione di San Pietro dal Carcere.

Sebbene abbia lasciato molte opere, la vita di Raffaello fu breve: morì nel 1520 a Roma, nel giorno del suo trentasettesimo compleanno, colpito da febbri misteriose, che lo lasciarono in agonia per una quindicina di giorni. Dopo la sua morte, le sue spoglie vennero seppellite nel Pantheon, dove si trovano ancora oggi.

Il quadro

La Fornarina è databile al 1520 (e quindi fu tra le ultime opere del pittore) ed oggi è conservato nella Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, a Roma. Sul bracciale della donna si può notare la firma dell’autore, ossia: “Raphael Vrbinas”.

Questo dipinto suscitò non poco scalpore all’epoca, in quanto il seno della donna è quasi del tutto scoperto, e la mano sotto il suo capezzolo suggeriscono anche un piacere carnale, mentre il nome di Raffaello, posto sul bracciale al braccio di lei, sembra proprio un pegno tra amanti. Infatti, sembra che la donna ritratta fosse Margherita Luti, figlia di un fornaio di Trastevere (da qui l’appellattivo fornarina) ed amante dell’artista, a cui vengono imputati anche gli eccessi del pittore che lo condannarono a morte prematura, anche se in realtà Raffaello non morì per una malattia venerea, come hanno ipotizzato molti, ma per una polmonite. Forse i due erano anche segretamente sposati, ma è certo che dopo la morte del pittore, la donna si ritirò in convento, dove scomparve poco tempo dopo.

Per alcuni, anche il volto della Vergine nella Madonna della seggiola è quella della Luti, ma altre leggende sostengono che a posare per quel quadro sia stata la moglie di un vinaio con i suoi due figli, seduti su una botte di vino.

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