Ogliastra Sardegna: ecco cosa c’è da fare e da vedere

Ogliastra è una provincia sarda che comprende spiagge, siti archeologici ed una natura da ammirare. Ma cosa c’è da fare? Quali sono le spiagge più consigliate? Che piatti gustare?

Le spiagge più belle

Una provincia affacciata al mare come Ogliastra di certo non manca di spiagge da frequentare, e tra quelle più belle si possono citare:

  • la Cala Sisine, con un’ampiezza di duecento metri, ed è apprezzata da chi pratica lo snorkeling. Presso di essa si trova un solo punto di ristoro dotato di docce, e ciò non la rende molto adatta alle famiglie;
  • la Cala Mariolu, vi si trovano molte specie di pesci nelle sue acque, e nella stagione estiva vi si può trovare un buon punto di ristoro. Vi si possono ammirare anche il falco della Regina ed il falco pellegrino;
  • la spiaggia di Tancau, con fondali bassi, vi si trovano diversi punti di ristoro ed un parcheggio;
  • la spiaggia di Girasole, preferita dalle famiglie, è vicina allo stagno Tortolì, in cui si possono ammirare fenicotteri ed altre specie di uccelli, ed è amata anche da chi pratica windsurf;
  • la spiaggia di Orrì, lunga sedici chilometri, è a due chilometri da Tortolì, uno dei capoluoghi della provincia;
  • la spiaggia di Cea, che si estende per quasi un chilometro, è divisa equamente tra una parte libera ed una attrezzata, e da essa si possono ammirare dei faraglioni:
  • la spiaggia delle Rocce Rosse, in cui queste ultime formano quella che sembra una cattedrale naturale.

Cosa vedere

Tra le altre zone e siti da visitare, in questa provincia, si possono citare:

  • il Museo Albino Manca, dedicata alle opere dell’omonimo sculture, nato a Tartenia nel 1898, e fu anche il creatore dell’aquila di bronzo situata nel Battery Park di New York;
  • il Gairo Vecchio, una sorta di villaggio fantasma, incastonato tra montagne e vallate;
  • il Museo all’aperto Maria Lai, il cui percorso comprende opere legate alla montagna, e fu fondato dall’artista di cui porta il nome, anche se include altre opere di artisti locali;
  • il Nuraghe Serbissi, complesso risalente ai secoli XVIII-X a.C., è costituito da diverse torri circolari;
  • la tomba dei Giganti di Osono, un monumento che comprende sepolture collettive;
  • il Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, istituito nel 1998, ma attualmente non operativo, comprende comunque diversi monumenti naturali da poter ammirare;
  • la cattedrale di Santa Maria Maddalena, principale luogo di culto di Lanusei, che sembra risalga al Cinquecento, ma solo nell’Ottocento vi venne aggiunto lo stile neoclassico, vi si possono ammirare diverse opere.

Chi vuole provare dei piatti tipici, nei vari locali e ristoranti può scegliere tra il pistoccu, un pane di farina e semola, che va gustato secco in vari modi, i culurgionis, della pasta fresca ripiena di formaggio e patate condita con salsa al pomodoro, i malloreddus, degli gnocchi a forma di conchiglia conditi con sugo e salsiccia, la carne arrosto di pecora, la trattalia, una treccia di intestini di agnello o capretto cotti alla brace, gli amaretti, e gli arrubiolus, una specie di castagnole sarde.

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