Accoppiamento tartarughe: ecco cosa si sa di quello delle testuggini palustri europee

Esistono diverse specie di tartarughe, di terra o di acqua, ed anche il loro accoppiamento può avvenire in luoghi e tempi diversi. Qui, in questa pagina, si possono trovare informazioni sulla riproduzione e la biologia delle Emys orbicularis, ovvero delle testuggini palustri europee, diffuse sull’omonimo continente, tranne che nei paesi più a nord.

La loro descrizione e biologia

I maschi di questa specie di tartarughe, raggiungono circa i 15-18 centimetri, mentre le femmine sono un po’ più grandi, ossia misurano 20-22 centimetri, ma queste ultime hanno una coda più corta. Il loro scudo dorsale è di un colore variabile, dal marrone al verde ed anche al nero, mentre quello ventrale è di un colore giallo sabbia. Anche il colore degli occhi può variare a seconda del sesso: le femmine, solitamente, li hanno gialli, mentre i maschi possono averli, oltre che di questo tono, arancioni o rossi.

Da ottobre a marzo, questi animali svernano in acqua, in particolare nel fango, ed è sempre in acqua che si rifugiano al primo segnale di pericolo. Di carattere, sono molto timidi, e per ripararsi dal sole si scavano anche delle tane da sole, fino a che non arriva la pioggia. Sono per lo più carnivori, e la loro alimentazione comprende lumache, larve di insetti, molluschi, piccoli crostacei, girini ed invertebrati acquatici, ma possono nutrirsi anche di carogne di altri animali, pesci morti e vegetazione acquatica. Occasionalmente, cerca cibo sulla terraferma.

Si trovano per lo più in Europa, ma anche in alcune zone del Nord Africa, ed in Italia si trovano, in particolare, nella pianura Padana, nella Maremma, nel Lazio, in Campania ed in Calabria, nelle zone palustri o presso corsi d’acqua.

La loro riproduzione

Per quanto riguarda il loro accoppiamento, esso avviene agli inizi della primavera, dopo il letargo invernale, ed in questo periodo i maschi possono diventare più aggressivi ed accoppiarsi anche con due o tre femmine. L’accoppiamento avviene poi nelle acque profonde, generalmente, e può sembrare piuttosto cruento. La sua durata è di circa un’ora o più.

La deposizione delle uova, poi, avviene a giugno, dopo un mese o un mese e mezzo dall’accoppiamento, e la femmina scava il nido a pochi metri dall’acqua, e cercano il luogo giusto in aree asciutte, esposte ai raggi solari, o dove si trova una vegetazione che possa ripararle. Una volta trovato il posto, scavano il nido, profondo circa dieci centimetri, e depongono le uova di sera oppure alle prime ore del giorno. Esse possono effettuare fino a tre deposizioni, e deporre dalle tre alle otto uova, in media.

A seconda del luogo, le uova si schiudono dopo due o quattro mesi (e a seconda del clima possono schiudersi anche la primavera successiva) e i piccoli che ne escono sono grandi circa trenta o trentacinque millimetri e dotati di un “dente dell’uovo”, che usano per rompere il guscio ed uscire. La maturità la raggiungono dopo sei oppure otto anni, se sono maschi, o quindici anni, se sono femmine. Sono una specie piuttosto longeva, che può vivere quarant’anni, ma anche arrivare a sessanta, in cattività.

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