Erba dai semi oleosi: che cosa si sa della soia? A cosa fa bene?

Grazie alla diffusione della cucina macrobiotica, negli anni Settanta, la soia è diventata uno degli alimenti che si possono trovare sulle tavole occidentali, in varie forme o derivati, come il tamari, il tofu e il miso. Essa è un cibo importante anche per vegetariani e vegani, per il quale è una buona fonte di proteine. Ma quali sono i benefici che la soia apporta all’organismo?

I suoi contenuti

Oggi, più di un terzo della popolazione del pianeta consuma giornalmente la soia o uno dei suoi derivati. Essa è una pianta erbacea della famiglia delle leguminose, originaria dell’Asia orientale. A differenza degli altri legumi, essa ha una composizione diversa: la sua percentuale di proteine è del 40 %, a differenza degli altri legumi che ne contengono il 20 %, e i suoi grassi sono circa del 18 %. Contiene anche due aminoacidi, ossia il triptofano e la metionina.

Ciò ne fa un buon sostituto della carne, ma a differenza di quest’ultima è priva di purine, sostanze che provocano acido urico nelle articolazioni. Tuttavia, è anche possibile che provochi allergie, e non si dovrebbe consumare in gravidanza (o consumarla in quantità ridotte), perché potrebbe portare ad un livello eccessivo di estrogeni. In genere, comunque, se ne possono consumare una o due porzioni al giorno, ma le quantità variano a seconda della forma in cui si trova. E’ anche adatta a chi sta a dieta, perché un etto di soia contiene 30 calorie.

Le sue proprietà

La soia si dimostra, oltre che un buon alimento, altamente digeribile (per la sua scarsità di amidi) salutare per diversi motivi. Molti ricercatori, infatti, ritengono che la bassa incidenza dei tumori nei paesi asiatici sia dovuto al consumo di prodotti a base di soia, perché gli isoflavoni presenti in essa fermano la crescita di cellule cancerogene. Ma è bene evitare di consumare questo legume cotto, in quanto vanno a perdersi molte delle sue sostanze benefiche. E’ bene, invece, assumere dei prodotti fermentati a base di essa, come la il miso, il tofu, oppure i suoi germogli.

E’ anche risaputo che abbassa il colesterolo cattivo, ed alza quello buono. A dimostrarlo è stato uno studio americano, nel quale si è osservato che chi consuma dai venti ai cinquanta grammi di proteine di soia nella sua dieta può abbassare il colesterolo cattivo del 15 %, dopo quattro settimane.

Viene indicata anche per problemi come la colite, disturbi digestivi, diabete, aterosclerosi ed ipertensione. Sempre i suoi isoflavoni si mostrano efficaci in menopausa, di cui allievo vari disturbi. Una ricerca condotta in Australia, su 58 donne dell’età media di 54 anni, ha dimostrato che se si inserisce la farina di soia nella propria dieta, le donne in menopausa hanno meno vampate di calore. Alle donne che arrivano a questa fase, si consiglia anche di sostituire il latte vaccino con quello di soia, perché limita la secrezione di calcio nelle urine, prevenendo così un calo di questo minerale nell’organismo.

Si dimostra utile anche per problemi muscolari ed ossei, in quanto aiutano a “ricostruire” questi ultimi, per via dell’alto tasso di vitamine e minerali presenti nel legume, capace di rimineralizzare, ricostituire e tonificare.

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