Hals, la zingara ridente: chi l’ha dipinto? E quando?

Il dipinto La zingara è un dipinto del 1628, oggi conservato al Museo del Louvre, realizzato dal pittore olandese Frans Hals. Ma chi era quest’ultimo? E perché questo quadro è così noto?

Il pittore

Frans Hals nacque nel 1580, ad Anversa, la cui famiglia si trasferì ad Haarlem dopo che gli spagnoli conquistarono la sua città di origine. A ventisette anni, entra a far parte della Gilda di San Luca, una prestigiosa associazione di artigiani ed artisti dell’epoca, e sembra che nello stesso periodo abbia preso lezioni da Karel van Mander.

Lo rese famoso Il banchetto degli ufficiali della Compagnia di San Giorgio, datato al 1616, e durante gli anni della rivoluzione divenne presidente della Corporazione dei Pittori di Haarlem (1644). La maggior parte dei suoi ritratti erano ispirati dalla vita quotidiana, e in particolare dalle frequentazioni dei locali malfamati. Si sposò due volte, ed ebbe in tutto quattordici figli, di cui cinque divenne pittori.

Durante la sua carriera, conobbe diversi pittori, che gli fecero da mentori, soprattutto per quanto riguardava lo stile ritrattistico. In particolare, è da evidenziare il suo rapporto con Rembrandt, a cui venne spesso paragonato, ma dal quale si è sempre distinto privilegiando la luce del giorno, anziché quella notturna.

Hals continuò a dipingere fino al 1666, anno della sua morte. Oggi, nella città di Haarlem, vi è un museo dedicato a lui, e gli è stato intitolato anche un cratere su Mercurio.

La zingara ridente

La zingara di Hals è un dipinto in olio su tela, che venne riscoperto agli inizi del Novecento, grazie al collezionista e storico dell’arte Hofstede de Groot, che lo ha descritto come un mezzo busto di riproduzione in scala regale. La “zingara” del quadro ha il viso rivolto in basso a destra, con capelli castani che ricadono sulle spalle, ed indossando un corpetto rosso sopra una camicia bianca. Sembra che questo quadro fosse a Parigi, nel Settecento, e passò di mano da diversi collezionisti, fino al 1869, quando venne donato al Louvre.

Secondo gli esperti, Hals in questo quadro volle riprendere la poetica del Caravaggio, ma con una tecnica moderna, anticipando alcune istanze ottocentesche con i colori.  Le sue pennellate sono state poste in maniera decisa ed il volto della giovane ben curato nei dettagli. Non si ha modo di sapere chi fosse, di preciso, la donna del quadro, ma alcuni pensavano che si trattasse di una prostituta, vista l’ampia scollatura. All’epoca, sembrava un quadro fin troppo licenzioso, finché Manet, con la Olympia nuda, ruppe questo tabù.

Nel 1962, quando venne esposto al Museo Frans Hals, il cantautore Lennaert Niigh ne trasse ispirazione per la sua canzone Malle Babbe, che celebrava la sessualità e la vivacità della ragazza e divenne subito molto popolare.

Tra gli altri ritratti di Hals, ugualmente espressivi, si possono citare: Ritratto di famiglia con dieci persone (1648), Tre bambini con montone (1692), Cavaliere che ride (1581), Ragazzi che cantano (1580), Suonatore di flauto (1625), Il mulatto (1627), Il suonatore di liuto (1623), Ritratto di Isabella Coymans (1652) e l’Autoritratto (realizzato, probabilmente, negli anni Cinquanta del Seicento).

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