Corot, colui che dipinse il ponte di Narni: ecco chi era e quali sono le sue opere più importanti

Il pittore francese Jean-Baptiste Camille Corot ha la fama di essere stato uno dei paesaggisti più sensibili, come testimonia una delle sue opere più note, ovvero Il ponte di Narni, che dipinse nel 1826. Ma chi era? Quali altri quadri ha dipinto?

La sua biografia

Nato nel 1976 a Parigi, in una famiglia di ceto borghese (il padre era un mercante di stoffe, la madre una modista), visse in condizioni economiche disagiate. Non fu brillante come studente, ma quando cominciò a lavorare con il padre, dimostrò un certo interesse per i colori delle stoffe e nel 1821 cominciò a dipingere.

Tra il 1821 e 1822 si formò come pittore, presso Achille Etna Michallon, dipingendo paesaggi, facendo schizzi all’aperto, nelle foreste, nei sobborghi di Parigi, presso villaggi di pescatori, etc.

Nel 1825 fece un tour in Italia, recandosi a Roma, Tivoli e Narni, dove dipinse il ponte e si lasciò inspirare dall’agro romano, dichiarando di ammirare pittori della levatura di Leonardo da Vinci. Nel 1828 giunse anche a Napoli e a Venezia, prima di tornare a Parigi.

Dopo il suo ritorno in patria, fino al 1834, riprese degli schizzi fatti in Italia, che espose nei saloni di Parigi, riscuotendo un certo successo.

In seguito, viaggiò per la Normandia e a Rouen, e nel 1829 si recò anche a Barbizon, una piccola città presso la foresta di Fontainebleau, dove ritrasse altre bellezze naturali. Nel medesimo anno venne a contatto anche con altri pittori francesi, come Rousseau e Millet.

Nel 1834 si recò di nuovo in Italia, dove soggiornò a Venezia e in Toscana, dove riscosse un enorme successo, ed ebbe un ammiratore famosi: il poeta Charles Beaudelaire, suo connazionale. Morì infine nella sua città natale, a Parigi, nel 1875.

Il suo stile e il suo lavoro

Le opere di Corot, che ritraevano per lo più paesaggi, incontaminati e non, si possono definire a metà strada tra lo stile neoclassico e l’Impressionismo, e le sue opere influenzarono altri pittori, come Degas e Picasso.

Il suo capolavoro più importante fu sicuramente Il Ponte di Narni, già citato, destinato a rimanere un abbozzo, ma che venne esposto nel 1827 al Salon di Parigi, ed oggi esposto al Museo del Louvre. Il quadro riporta il ponte, nella campagna romana, il cui ruderi sono ancora posizioni sui pendii, ricoperti di vegetazzioni, a lato del fiume. All’orizzonte del ponte, si trovano colline, seguite da alte montagne.

Un altro quadro di Corot da citare, del 1840, in cui sono presenti anche delle persone, è Donne bretoni alla fonte, che dipinse nel villaggio di Bourg-de-Batz, nel dipartimento della Loira Atlantica, che riporta una scena in cui sei contadine si trovano presso una fonte, vestite di abiti poveri. Una radiografia, effettuata durante un restauro, ha dimostrato che l’artista vi aveva dipinto anche delle colline e un campanile, che decise di togliere. Anche questo quadro, oggi, è esposto nel Museo del Louvre.

Dei cinquanta dipinti che Corot realizzò tra il 1825 e il 1828, oltre a quello del ponte di Narni, uno che va ricordato è sicuramente la Trinità dei Monti, finito di dipingere nel 1830. Anche in questo quadro l’architettura e la natura formano una certa armonia.

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