Medoro, lo sposo di Angelica: chi era? Ecco che ruolo ha avuto nell’Orlando Furioso

Tutti conoscono la trama dell’Orlando Furioso, celebre opera di Ludovico Ariosto, composto nel 1516. Il poema cavalleresco, composto da quarantasei canti in ottave, narra le vicende di Orlando, paladino di Carlo Magno, che impazzisce quando la sua amata Angelica, si innamora di Medoro. Ma chi era quest’ultimo?

Il personaggio

Medoro compare per la prima volta nel diciottesimo libro dell’Orlando Furioso. Viene descritto come un giovane di bell’aspetto e i capelli biondi, nonostante sia un moro, suddito di Dardinelli, come Cloridano.

Dopo che Dardinello muore, lasciato insepolto, Medoro cerca di recuperare il suo corpo, nonostante Cloridano cerca di dissuaderlo da tale impresa, ma alla fine decide di accompagnarlo. Una volta giunta la notte, i due fanno irruzione nell’accampamento cristiano, uccidendo i loro nemici nel sonno, tra cui Ardalico e Malindo, figli del conte di Fiandra e pupilli di Carlo Magno.

Una volta usciti dall’accampamento, il principe scozzese Zerbino cattura Medoro, ma lo risparmia vista la sua disarmante bellezza, che viene vista dal guerriero come un grande dono, ma Medoro viene comunque colpito. Cloridano lo crede morto ed uccide i nemici, ma Medoro viene soccorso da Angelica, bellissima figlia del re del Catai, contesa tra i più valorosi paladini francesi, tra cui Orlando. Tuttavia, Angelica si innamora di Medoro e quando quest’ultimo guarisce, seppelliscono Cloridano, caduto durante lo scontro, e Dardinello.

Nel poema, dopo la fuga, i due non compaiono più, ma l’abate Gaetano Palombi scrive una sorta di sequel, Medoro incoronato, in cui si narrano le vicende della coppia, che si reca nel Catai dove Medoro viene incoronato, e di Sacripante, che si dimentica della bella Angelica per sposare un’altra donna.

L’amore di Angelica  e Medoro

L’episodio di Medoro e Cloridano si ispira, chiaramente, alle vicende di Eurialo e Niso, personaggi dell’Eneide, che cadono in battiglia. Ma se la fine tragica di Cloridano si ispira al poema virgiliano, altrettanto non si può dire dell’amore corrisposto di Medoro ed Angelica: a differenza di Didone, regina di Cartagine, che si suicida dopo che Enea l’abbandona, Angelica parte con il suo amore per sposarlo nel suo paese natale.

Tuttavia, sebbene la fuga dei due appaia come un lieto fine per i due personaggi, sarà la fuga di Angelica a provocare la follia di Orlando, fatto che crea non poche difficoltà all’esercito cristiano. Quindi, se anche non direttamente, l’amore di Angelica e Medoro ha comunque risvolti devastanti, non da meno di altri amori nella letteratura precedente, come quello di Paride che rapisce Elena di Troia e ciò provoca la guerra di Troia.

L’amore dei due giovani, ha ispirato anche diversi dipinti, ed uno dei più noti è Angelica si innamora di Medoro, realizzato da Simone Paterzano (1535-1599). Nel quadro si vede in primo piano Angelica che soccorre il giovane, mentre a fianco ci sono i corpo di Cloridano e Dardinello, ed una figura nascosta che cerca di portarli via. Non si conosce l’esatta data di realizzazione di quest’opera e la sua attuale ubicazione, in quanto fa parte di una collezione privata.

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