Qual è l’altro nome di Ascanio? Che cosa si racconta di lui nell’Eneide?

Ascanio, figlio di Enea e di Creusa, è un personaggio dell’Eneide, chiamato anche Iulo da Latini. Ma che cosa si sa di questo personaggio? Perché gli venne dato un altro nome? In quali opere d’arte compare?

La storia di Ascanio

La figura di Ascanio, a differenza di quella del padre, non compare nell’Iliade, ma nell’Eneide di Virgilio. Di lui si sa che lasciò la sua città natale, Troia, la notte della sua caduta, assieme a suo padre, che lo teneva per mano, e suo nonno, portato in spalle dall’eroe troiano. Dapprima, lui e gli altri sopravvissuti alla guerra approdano a Cartagine, dove Cupido assunse le sue sembianze per scoccare la freccia al cuore della regina Didone, facendola innamorare di Enea, ed infine nel Lazio. Qui, il re Latino promette in sposa sua figlia ad Enea, ma Ascanio ferisce a morte una cerva domestica di un nobile cortigiano, durante una battuta di caccio, creando attrito tra i latini e i troiani, che arrivano alle armi. In guerra, Ascanio uccide Numano, cognato di Turno, re dei Rutuli, e alla fine della guerra, dopo la morte del padre, Ascanio fonda Alba Longa, e dalla sua stirpe discenderanno Romolo e Remo.

Non si sa bene perché Ascanio abbia assunto o gli abbiano attribuito il nome di Iulo, ma sembra che questo deriva dal fatto che è il progenitore della gens Iulia, a cui appartenevano anche Giulio Cesare ed Augusto.

Ascanio nell’arte

Nell’arte, Ascanio viene rappresentato da bambino, quando lascia la città di Troia con il padre ed il nonno. Tra le molte opere in cui compare si possono citare:

  • Fuga di Enea da Troia, del 1510, dipinto da Gerolamo Genga, oggi si trova nella Pinacoteca Nazionale di Siena;
  • La fuga di Enea, del 1586-87, di Ludovico Carracci;
  • Fuga di Enea da Troia, dipinto da Federico Barocci, del 1598, oggi custodito nella Galleria Borghese, di cui esistono due versioni. Come nell’opera di Genga, anche in questo dipinto compare la figura di Creusa;
  • Enea e Anchise, di Lionello Spada, datato al 1615, sembra che lo stile dell’autore sia stato influenzato da quello del Caravaggio. In origine, questo dipinto faceva parte della collezione del cardinale Richelieu, mentre oggi si può ammirare al Louvre;
  • Enea fugge da Troia in fiamme con Anchise e Ascanio, anch’esso del 1615, realizzato nel Carlo Bononi;
  • Fuga da Troia, del 1630 circa, è stato realizzato da Mattia Preti, oggi conservato a Roma nella Galleria Nazionale di Palazzo Barberini;
  • Incendio di Borgo, il primo affresco di Raffaello Sanzio che compare nella terza stanza dei Palazzi Apostolici, in un particolare viene riprodotta la scena della fuga di Enea da Troia;
  • Enea e Anchise in fuga da Troia in fiamme, dipinto di Pompeo Girolamo Batoni nel 1748, ma di cui è stata fatta una prima versione nel 1745.

In molti quadri, non è insolito vedere che la gestualità di Ascanio è volta a dire addio alla madre, che nella storia dell’Eneide è morta durante l’incendio di Troia. In alcune opere, il bambino sembra una figura didascalica, mentre in altre si mette davanti alla figura paterna, come a fare da guida.

Leggi anche:

Condividi su: