Metodo steineriano: di cosa si tratta?

E’ ben noto il metodo Montessori, ma forse non tutti conoscono quello steineriano. Di che cosa tratta questo metodo scolastico? Quali sono i suoi vantaggi? Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.

Chi lo ha ideato

Ad ideare questo metodo, nota anche come pedagogia Waldorf, è stato Rudolf Steiner. Nato nel 1861, egli è stato un esorista e teosofo austriaco. Dapprima, entrò a far parte della Società Teosofica, fondata dalla nota Madame Blavatsky, ma in seguito se ne distaccò, fondando la Società Teosofica, che si prefiggeva (e si prefigge) di combinare la conoscenza mistica all’indagine scientifica, passando dalla conoscenza della natura a quella divina.

Steiner applicò la filosofia teosofica a diversi campi, e di certo tra questi non mancava l’educazione. Egli, infatti, sosteneva che “il peggio che si possa dare ai bambini sono definizioni, concetti rigidamente limitati poiché questi non possono crescere, ma il bambino cresce insieme al suo organismo. Il bambino deve avere dei concetti plastici che cambiano di continuo la loro forma a mano a mano che diventa più maturo. I concetti viventi si ottengono soltanto se lo si introduce in quanto nel mondo è vivente nella natura. Egli acquista così concetti mobili e la sua anima può crescere in un corpo che cresce come la natura”.

Le prime scuole Waldorf, invece, nacquero all’inizio del Novecento, dopo la nascita delle scuole Montessori, che segnarono una vera e propria rivoluzione scolastica. La prima vera scuola nacque nel 1919, sei anni prima che Steiner morisse, ed è dopo la morte di quest’ultimo che cominciarono a diffondersi.

Cosa prevede il metodo steineriano

Oggi, a livello mondiale, ci sono ben 1182 scuole steineriane (circa 65 in Italia). Le scuole Waldorf, essenzialmente, suddividono l’educazione dei ragazzi in tre cicli ovvero dalla nascita ai sette anni, dagli otto ai quattordici anni, e dai quindici ai ventuno. Secondo la pedagogia Waldofr, nei primi sette anni si deve stimolare la fantasia del bambino, facendolo interagire con l’ambiente esterno, mentre nel secondo ciclo i bambini devono conoscere il senso estetico e la sfera sentimentale, mentre il terzo deve stimolare il pensiero logico. L’educatore ha il compito di aiutare gli allievi a mantenere in equilibrio il proprio temperamento.

Oltre alla materie presenti nelle altre scuole, come matematica, storia, scienze, etc, la scuola steineriana vi aggiunge lo studio di due lingue straniere, la musica, canto l’euritmia (arte del movimento ideata dalla società teosofica), lezioni di arte, artigianato e lavoro manuale, e ginnastica. Le attività artigianali vengono aggiunte nella sesta classe, e nelle scuole superiori si possono trovare insegnamenti di agrimensura (la misurazione dei terreni), tessitura, ceramica, informatica e meccanica tecnica. Il teatro e la recitazione sono proposti in tutti i cicli educativi.

Un tratto che distingue il metodo di Steiner da quello tradizionale, è che non si assegnano voti o giudizi, e fino all’ottava classe, ovvero la terza media, a fine anno non vengono date valutazioni. Questo metodo sicuramente ha molti vantaggi, visto che per certi versi somiglia a quello Montessori, ma ha subito anche diverse critiche, visto che ai bambini viene insegnato a leggere a sette anni e le prime lezioni di informatica si tengono alle superiori, facendo rimanere gli alunni indietro rispetto agli altri coetanei.

Leggi anche:

Condividi su: