Tamara de Lempicka: la sua biografia e le sue opere

Maria Gurwik-Górska, nota come Tamara de Lempicka, pittrice esponente dell’Art Déco, è sicuramente tra le artiste più melanconiche e splendide dei suoi tempi. Per saperne di più su di lei e sulle sue opere.

La sua biografia

Tamara nacque a Varsavia, nel 1898, figli di una polacca e di un ebreo russo. Dopo la prematura del padre, lei, sua madre e i suoi fratelli andarono a vivere con la nonna. Nel 1907, è proprio quest’ultima ad accompagnarla per la prima volta in Italia, facendole visitare le più belle città d’arte. In seguito, si trasferisce in Francia e poi in Svizzera, per proseguire la sua formazione scolastica ed è in Francia che comincia ad interessarsi alla pittura.

Dopo la morte della nonna, Tamara si trasferisce in Russia, dove sposa Tadeusz Łempicki, nel 1916. Durante la rivoluzione russa del 1918, il marito viene arrestato e lei si impegna a liberarlo, per poi trasferirsi a Parigi, dove nasce la loro prima figlia, Kizette, nel 1920. Nel frattempo, Tamara continua a studiare pittura e viene influenzata dall’Art Déco. La sua prima mostra viene allestita nel 1922, al Salon d’Automne, e diventa famosa come ritrattista. Nel 1928, lei e il marito divorziano.

Durante i suoi viaggi in Europa e negli Stati Uniti conosce diverse persone famose, come Gabriele d’Annunzio, e si trasferisce con il secondo marito in California nel 1933. Dieci anni dopo, i due si trasferiscono a New York. Il suo secondo marito muore nel 1961, e Lempicka si trasferisce a Houston, nel Texas, per affinare una nuova tecnica, che prevede la spatola al posto del pennello, e la sua arte si avvicina all’astrattismo. Nel 1978 si trasferisce in Messico, dove resterà fino alla morte, avvenuta nel 1980.

Le sue opere migliori

Lempicka fu un’artista davvero prolifica e tra le sue opere si possono citare:

  • La Bella Rafaela, del 1927, dove l’autrice evidenzia luci ed ombre, e sono le prime a delineare bene la figura femminile;
  • Kizette al balcone, altra opera del 1927, in cui la pittrice ha usato toni delicato, come il bianco e il giallo;
  • Ritratto di Ira, datato al 1930 ed esposto tre anni dopo in mostre diverse, ritrae Ira Perrot, che a quel tempo era la sua amante (la Lempicka si è sempre dichiarata bisessuale);
  • Giovane fanciulla con i guanti, o Ragazza in verde, sempre risalente al 1930, oggi esposta al Centro Nazionale d’Arte e di Cultura Georges Pompidou, a Parigi;
  • La sciarpa blu, anch’essa è un’opera del 1930, completamente dipinta a mano su tela;
  • Autoritratto sulla Bugatti verde, del 1932, che testimonia il periodo di maggior successo della pittrice;
  • Adamo ed Eva, opera esposta per la prima volta nel 1932, in cui la pittrice ritrae per la prima ed unica volta un nudo maschile, in cui i muscoli di Adamo si contrappongono alle forme morbide di Eva. Nel 1994, ad un’asta, quest’opera ha raggiunto i due milioni di dollari.

Guardando le riproduzioni di questi quadri, si possono notare dei punti in comune. Ad esempio, nei suoi quadri l’artista polacca ritrae le sue modelle distaccate dalla scena che li circonda, e si possono notare delle forme che fanno pensare ai movimenti del futurismo e del cubismo.

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