Camille pittore: cosa si sa di Pissarro? A che corrente apparteneva?

Tra i maggiori esponenti dell’Impressionismo francese si può citare Camille Pissarro, le cui opere comprendevano soprattutto paesaggi. Sembra che grazie al suo temperamento, riusciva anche a riunire i vari artisti della sua corrente e ciò ne fece anche uno dei promotori della sua corrente pittorica. Ma cosa si sa di questo pittore? Quando e dove è nato? Chi sono i pittori che lo hanno ispirato? E quali sono i suoi dipinti più noti?

La sua biografia

Jacob Abraham Camille Pissarro era nato il 10 luglio 1830 a St. Thomas, un’isola Antille. Suo padre fu un francese con origini portoghesi ed ebraiche, venuto a cercare fortuna, Frederick Pissarro, e sua madre una creola nativa dell’isola, Rachel Manzano. Fu per volere del padre che a dodici anni, il futuro pittore venne mandato a studiare in Francia, in cui si appassionò alla pittura e al disegno, e fece amicizia con Fritz Melbye, un pittore danese, che l’appoggiò, a differenza del padre.

A venticinque anni si trasferì nuovamente a Parigi, dopo aver girato in altri paesi, e fu allora che entrò in contatto con degli esponenti della Scuola di Barbizon, che influenzò il suo stile. In seguito allo scoppio della guerra franco-prussiana, il pittore si rifugiò a Londra, e lì sposò la donna che gli diede otto figli. Nel corso della sua vita, venne a contatto anche con altri famosi artisti, come Cézanne, Van Gogh e Gaugin. Lui si spense a Parigi nel 1903.

Le sue opere

Le opere di Pissarro comprendevano per lo più paesaggi, ispirandosi sempre agli impressionisti che volevano eliminare da tali soggetti lo stile classico. Tra questi suoi quadri si possono citare:

  • la Natura morta, oggi conservata a Toledo, la fece nel 1867, nel periodo in cui prendeva lezioni di pittura da Cézanne;
  • la Foresta, del 1870, dipinto realizzato quando era stato influenzato da artisti come Corot o l’inglese William Turner;
  • la Gelata bianca, dipinta nel 1873 e oggi conservata a Parigi, nel Museo d’Orsay, che raffigura un mattino invernale, con la gelata sui campi e un contadino che cerca di lavorare la terra;
  • l’Autoritratto, sempre del 1873, in cui egli si ritrae in una posa classica, con la figura a mezzo busto e lo sguardo rivolto a chi guarda l’immagine;
  • i Tetti rossi, databile al 1877, sempre presenta al Museo d’Orsay, in cui la profondità del paesaggio è enfatizzata dalla sovrapposizione dell forme e dalle pennellate di colore, con gli alberi spogli e il colore rosso dei tetti;
  • Le fond de l’Hermitage, Pontoise, del 1879, si distingue dai quadri precedenti per la scala più alta dell’immagine;
  • La pastorella, risalente al 1881, una delle sue prime opere con un soggetto umano, ma sempre con sfondo naturalistico, ed è caratterizzato da colori vivaci;
  • la Boulevard Montmartre di notte, del 1897, rappresenta la suddetta strada parigina, in cui enfatizzava la presenza di smog e delle luci artificiali, segno del progresso di quegli anni. Oggi si può ammirare questo dipinto alla National Gallery di Londra;
  • l’Avenue de l’Opéra, uno dei suoi capolavori tra le opere che raffigurano dei paesaggi urbani, sembra che sia stata realizzata, nel 1898, dalla sua camera d’albergo, che si affacciava al suddetto teatro parigino.

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