Fortunato, il pittore futurista: la storia di Depero, le sue opere ed altre curiosità

Fortunato Depero è noto per essere uno dei pittori futuristi che hanno firmato il manifesto dell’aeropittura, iniziando così quello che si può definire un “secondo futurista”. Oltre ad essere stato un pittore, Depero ha lavorato anche come designer, illustratore, scultore e costumista. Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.

La sua biografia

Depero nacque a Fondo (Trento) il 30 marzo del 1892, e da lì si sposta per andare a Rovereto, dove frequenta il liceo d’arte “Scuola Reale Elisabettina”. In questo periodo, ha modo di assistere al dominio austriaco ed ai movimenti irredentisti. Nel 1908, si trasferisce a Vienna per iscriversi all’Accademia di Belle Arti, ma viene respinto e così inizia a lavorare come marmista a Roveto, ma non rinuncia alla pittura.

Le sue prime opere, vengono esposte in una libreria, nel 1911 e nel 1913, ed è proprio in quest’anno che pubblica un libro di poesie con illustrazioni disegnate proprio da lui, intitolato Spezzature, e a modo di visitare una mostra a Roma, ed lì che conosce due dei suoi idoli, Filippo Tommaso Marinetti e Giacomo Bella.

Durante gli anni della prima guerra, si trasferisce a Roma, dove diventa allievo di Bella ed in quegli anni inizia la sua formazione come pittore futurista. Dopo la guerra, nel 1916, comincia a esporre le sue opere, spostandosi in varie città d’Italia. Negli anni Venti, diventa illustratore per la pubblicità di alcuni prodotti (fu, addirittura, art director della Campari), e nel 1928 si trasferisce con la moglie a New York, per poi ritornare nel 1930.

Negli anni delle seconda guerra mondiale, gli vengono commissionati diversi lavori da parte dello Stato, sotto il controllo del fascismo. Dopo la guerra, nel 1947, fa un altro tentativo negli Stati Uniti, ma trova solo ostilità. Nel corso degli anni Cinquanta, partecipa a vari progetti, primo fra tutti quello della collezione del Verzocchi. Muore il 29 settembre del 1960.

La tecnica di Depero, consisteva prima nel dipingere degli schizzi, per passare a materiali poveri (come cartoni o fili di metallo), che andavano a racchiudere l’opera nel complesso. In questo modo, l’autore inglobava le varie tecniche artistiche apprese nel corso degli anni, come quelli pittura, architettura e scultura.

Le sue opere

Nel corso della sua vita, Fortunato Depero fu un artista davvero prolifico, in molti campi. Una delle opere più significative è il Movimento d’uccello, del 1916, in cui il pittore trentino, che allora era ancora agli inizi, si mise a sperimentare delle forme astratte-geometriche del tutto nuove, nei quali i colori, tutti primari, vengono disposti nel formare una ruota, per evocare la posa di un uccello in volo.

Tra le sue opere scultoree, si possono citare i Martellatori, del 1923, otto pezzi di legno verniciato, esposti oggi al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, dell’altezza di settanta centimetri, che rappresentano proprio degli operai con il martello, realizzati sempre in forme geometriche.

Un dipinto di Depero che si può ritenere di ispirazione orientale (soprattutto all’iconografia popolare russo-orientale), è sicuramente Il corteo della gran bambola, che gli fu commissionato nel 1920 da Umberto Notari, ed esposto per la prima volta a Milano, nel 1921, in cui i personaggi richiamano delle figure carnevalesche, la cui figura più grande è sicuramente quella della “gran bambola” del titolo. Probabilmente, questo dipinto richiama l’esperienza caprese di Depero.

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